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Problemi spogliatoi area don Bosco Assente coinvolgimento associazioni

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

E' possibile programmare nuovi spogliatoi, senza pensare di collegarli alla palestra?  Per l'amministrazione Zanon sì: è quello che sta succedendo nell'area don Bosco.

Nel 2013 sono stati stanziati 220.000 euro per realizzare i nuovi spogliatoi a servizio della palestra geodetica e del campo da rugby. Bene l'intervento (era atteso da tempo), bene i contributi ottenuti dalla Regione, se non fosse che il progetto non prevede un collegamento coperto con la tensostruttura. Questo vuol dire che i ragazzi dovrebbero cambiarsi nello spogliatoio e poi uscire (magari d'inverno sotto la pioggia ed al freddo) percorrendo qualche metro all'aperto prima di entrare in palestra. E dopo aver fatto sport è perfino peggio: sudati, fuori all'esterno, per poi rientrare nello spogliatoio. Non sembra molto logico e funzionale.

Più in generale: non sono state preventivamente coinvolte le associazioni che potrebbero usufruire della nuova struttura (Polisportiva Olimpia, Volley san Domenico Savio e Asd Checco l'Ovetto) e non sono state colte le priorità dell'intervento. A mio avviso l'urgenza principale in quell'area è infatti rappresentata dalla sostituzione della tensostruttura: quando piove la pavimentazione in alcune parti si bagna e la condensa fa il resto. Ad inizio anno non è stato possibile disputare alcune partite di un torneo perché il campo era troppo scivoloso. Inoltre, si spendono più soldi per il riscaldamento di questa struttura rispetto alla palestra don Bosco, molto più grande e con decine di docce fatte ogni giorno. Con gli stessi soldi stanziati si doveva inizialmente pensare alla sostituzione della copertura della palestra geodetica, che ha più di 20 anni, ed alla realizzazione di spogliatoi più essenziali (come si vede in altri impianti sportivi), ma almeno collegati alla nuova struttura.

Con un po' di buon senso il Coni ha imposto come prescrizione quantomeno la realizzazione di una tettoia tra spogliatoio e tensostruttura, intervento che risulta tuttavia ad oggi privo di copertura finanziaria. Ancora una volta non si tratta solo di mancanza di soldi ma anche di visione strategica a lungo termine. La sfida che attende la nuova squadra che sarà chiamata a guidare Camposampiero nei prossimi anni è quella di avere una visione propositiva e di lungo periodo (la crisi deve diventare lo stimolo a percorrere strade diverse) e la capacità di unire, far dialogare e sintesi tra le varie anime della nostra comunità.

Luca Masetto

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