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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Firme false, Grigoletto a processo "Il Comune gli revochi l'incarico"

Federcontribuenti e Padova Civica alla vigilia della prima udienza del processo che vede l'assessore di Padova indagato per il reato di falso: "Comune si costituisca parte civile e lo sollevi dalle deleghe"

Martedì si terrà la prima udienza del processo a carico dell'assessore al Bilancio e alla Mobilità del comune di Padova, Stefano Grigoletto, accusato di avere autenticato delle firme risultate irregolari per garantire alle elezioni regionali la candidatura a governatore di Paolo Caratossidis, già leader di Forza Nuova.

GLI INDAGATI. Rinviati a giudizio, oltre a Grigoletto, anche altri esponenti di centrodestra: Mauro Fecchio, già assessore della provincia di Padova e sindaco di Correzzola; Enrico Pavanetto, ex assessore provinciale; Vittorio Aliprandi, già consigliere comunale e deputato alla Camera con la Lega Nord nel 1994; Luisella Rettore, ex presidente di quartiere; Mauro Spigarolo e Gianfranco Vezzaro.

FEDERCONTRIBUENTI. "Costituire il Comune parte civile è il minimo - dichiara il presidente nazionale di Federcontribuenti, Marco Paccagnella - ed affermerebbe il principio secondo cui tutti, assessori compresi, sono tenuti ad un obbligo di lealtà verso l'istituzione a cui prestano servizio. È inoltre quantomeno opportuno che il sindaco Massimo Bitonci lo sospenda cautelativamente, almeno dalla delega ai servizi anagrafici. Proprio chi è accusato di aver autenticato firme false ha la responsabilità politica della corretta gestione dei dati sensibili dei cittadini padovani?. Grigoletto faccia un piacere a sè stesso ed alla città - conclude Paccagnella -  si dimetta".

PADOVA CIVICA. "Si tratta di un fatto gravissimo - rincara Padova Civica -  non a caso il rinvio a giudizio riguarda un reato di falso, in quanto Grigoletto agiva in qualità di pubblico ufficiale". Anche secondo Luigi Tarzia, del direttivo di Padova Civica,  il Comune di sarebbe dovuto costituire parte civile, "scaricando Grigoletto". "Quello che può fare comunque da subito è revocare la delega all’anagrafe e ai servizi elettorali perché chi in Tribunale è chiamato a difendersi da un reato che riguarda il suo ufficio non ha i requisiti essenziali per poter svolgere con imparzialità, serenità e rigore un ruolo pubblico al servizio di tutti. Chiediamo dunque l’immediata revoca dall’incarico".

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