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Profughi, la Degani tira le orecchie al “trino” Bitonci

La presidente della Provincia striglia l'onorevole leghista, nonché sindaco di Cittadella, ovvero amministratore dell'Anci, per le sue ultime forti prese di posizione in merito alla gestione dell'arrivo dei profughi a Padova

degani-1_1Non so bene a chi rispondere: se all'onorevole leghista, se al sindaco di Cittadella o all'amministratore dell'Anci”. Esordisce così, ironica, la presidente della Provincia Barbara Degani in un comunicato-fiume che vede, come principale destinatario, l'onorevole leghista, nonché appunto sindaco di Cittadella, ovvero amministratore dell'Associazione nazionale comuni italiani, Massimo Bitonci.

Il tema su cui alla Degani preme richiamare quest'ultimo è quello che in questi giorni sta scaldando la politica locale, ossia la questione dei circa 300 profughi in arrivo a Padova e che andranno ripartiti sul territorio della provincia.
 
“Provo a rispondere a tutti e tre visto che il cumulo di cariche pubbliche dovrebbe avere almeno un effetto virtuoso e sinergico – continua con lo stesso registro dell'attacco la presidente - All'onorevole dico che il problema dei profughi dal nord Africa è competenza del governo nazionale e quindi un parlamentare che ha in riferimento il ministro dell'Interno più che confezionare invettive-slogan farebbe meglio a lavorare assieme al ministro Maroni per cercare di fermare i flussi”.
 
“All'amministratore ricordo che c'è un accordo Stato-Regioni siglato anche da Anci e Upi e sottoscritto dal ministro Maroni e dal presidente Zaia – aggiunge - L'accordo prevede la distribuzione territoriale dei richiedenti asilo in base al numero di abitanti. Le firme dell'accordo, per il Veneto, sono quasi tutte di amministratori leghisti e non vorrei che si fosse equivocato pensando che si trattasse di "federalismo distributivo"... di profughi”.
 
“Capisco il sindaco di Cittadella – dichiara - così come capisco tutti gli altri sindaci che si trovano ad affrontare un problema di competenza nazionale e continentale e ora si pretenderebbe dai sindaci stessi la soluzione ideale: risolvere l'emergenza umanitaria e rispondere alle preoccupazioni dei cittadini e nel contempo non gravare sui bilanci comunali. Mi rendo perfettamente conto che i sindaci non hanno la bacchetta magica e non possono far fronte a tutto, per questo, in qualità di presidente della Provincia cerco di supportarli”.
 
“Non c’è nessun cedimento buonista o sprovvedutezza – conclude - sono perfettamente consapevole del ruolo e di quanto stiamo cercando di fare. Più semplicemente siamo pragmatici: ci arrivano dei profughi, li accogliamo in luoghi adeguati come da accordi sottoscritti e ne monitoriamo il flusso per salvaguardare i cittadini e controllare la situazione per evitare che possa degenerare. Ha ragione a lamentarsi il sindaco di Cittadella così come tutti gli altri sindaci, ma invito lo stesso sindaco a discuterne con il parlamentare di Cittadella. Sono sicura che non avranno difficoltà ad incontrarsi e connettersi tra di loro!”.

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