rotate-mobile

Profughi, il Prefetto chiama i comuni: rispondono in pochi, ancora meno quelli disponibili

All'incontro, su 102 comuni si presentano in 60. Il presidente della Provincia e sindaco di Padova, Giordani: «E' una questione di umanità, non si abbandonano le persone». Mortandello, sindaco di Montegrotto: «No, è una questione politica che i partiti non vogliono risolvere»

Il Prefetto, Raffaele Grassi ha incontrato, insieme al Presidente della Provincia e Sindaco di Padova Sergio Giordani,  una sessantina di Sindaci dei Comuni della provincia nel tardo pomeriggio di mercoledì 26 gennaio. L'invito era ovviamente aperto a tutti e 102, ma non tutti hanno risposto all'appello. Perchè di questo si è trattato, di fatto. Tecnicismi a parte confronto su esperienze, poche se non pochissime, già avviate, il Prefetto si è rivolto ai sindaci in modo diretto, chiedendo loro di rendersi disponibili ad affrontare una realtà alla quale non si può, neanche volendo, sfuggire. 

«Ringrazio il Presidente della Provincia ed i Sindaci - ha dichiarato il Prefetto al termine dell'incontro da lui convocato -per la partecipazione e per la sensibilità dimostrata sul tema. L’accoglienza di persone che fuggono da guerre e persecuzioni rappresenta per tutti noi un dovere, morale prima ancora che giuridico. L’accoglienza continua e continuerà ad essere garantita dalla Prefettura e per far ciò è necessario allargare la rete dei CAS». Dopo questo chiarimento, che tradotto ci dice che se i comuni non si fanno avanti non li esclude da diventare eventuale destinazione nel caso si individuino luoghi e situazioni idonei. «L’attuale situazione ci dice che i pochi posti oggi disponibili, unitamente a quelli offerti nella procedura di gara di recente bandita, non possono farci stare tranquilli in vista dei prossimi mesi. Per questo motivo ho chiesto il supporto dei Sindaci, quali migliori conoscitori dei rispettivi territori, nel favorire la ricerca degli immobili da parte dei gestori dei CAS. Va inoltre potenziata la rete SAI, la c.d. seconda accoglienza finalizzata all’integrazione e finanziata dal Ministero dell’Interno, in quanto sono ancora troppo pochi i Comuni della provincia che vi aderiscono. Accoglienza e integrazione per tutti coloro che ne hanno diritto, sono queste le parole chiave per la gestione del complesso fenomeno migratorio. A tal fine è necessario, ancora una volta, che Stato ed Enti locali operino in sinergia e facciano squadra sul territorio». In sostanza, sempre semplificando il pensiero del Prefetto, ha fatto capire ai sindaci che se questa situazione viene gestita in sinergia e con la volontà e la disponibilità di tutti, si può affrontare e in qualche modo risolvere. Se invece questa disponibilità non c'è, bisogna comunque trovare una sistemazione per queste persone.

«Una capillare diffusione di progetti SAI in tutta la provincia consentirebbe di aumentare notevolmente la capacità ricettiva, calibrandola sulle peculiarità dei singoli territori comunali. Inoltre, la specifica finalità del SAI e le maggiori risorse allo stesso destinate, risulterebbe di fondamentale importanza nel favorire una effettiva integrazione di tutti gli stranieri ai quali è stata riconosciuta una forma di protezione»: Sono pochi i comuni realmente impegnati in questi percorsi e progetti, troppo pochi. «Una questione di umanità», l'ha definita il sindaco di Padova e presidente della Provincia, Sergio Giordani. «E' una questione politica», invece, secondo il sindaco di Montegrotto, Riccardo Mortandello, che è uno dei pochi comuni che su questo fronte si è sempre ben distinto, facendo tesoro dell'esperienza di Piove di Sacco: «Sono i partiti che devono spogliarsi da posizioni ideologiche e populiste e affrontare quella che non si può neppure definire emergenza talmente è consolidata. Bisogna affrontare la questione e così dotare le amministrazioni degli strumenti necessari». In attesa di una soluzione attesa da anni, i comuni che fanno? Nicchiano di fronte all'ineluttabile. Vedremo per quanto. 

Si parla di

Video popolari

Profughi, il Prefetto chiama i comuni: rispondono in pochi, ancora meno quelli disponibili

PadovaOggi è in caricamento