Agenti Penitenziari Casa di Reclusione di Padova

«La protesta ha luogo con il preciso obiettivo di denunciare la situazione di disagio e di precaria sicurezza, in cui lavorano gli operatori in servizio presso la Casa di Reclusione di Padova», spiegano dal Sindacato.

Protesta

«Sono - sottolinea Giampietro Pegoraro, coordinatore Regionale fp cgil polizia penitenziaria -  stremati da una realtà lavorativa caratterizzata da una costante carenza di organico, dall’invio presso il suddetto Istituto di un cospicuo numero di detenuti con fine pena breve (perlopiù problematici e la cui naturale e logica collocazione andrebbe individuata presso altri Istituti di pena come le Case Circondariali), dallo stato emergenziale dovuto alla pandemia da Coronavirus ed infine dall’immobilismo dimostrato dall’Amministrazione dinanzi a detta situazione, la quale è stata più volte opportunamente rappresentata e denunciata».

Numeri

«In particolare, denunciamo - sottolinea Pegoraro - l’attuale condizione critica generata dalla scellerata assegnazione di massa,  circa 80 detenuti in meno di 2 settimane, di detenuti riottosi e con palesi disturbi psichiatrici e di tipologia non corrispondente all’Istituto di Reclusione. L’invio di tali detenuti ha determinato infatti l’aumento drastico del numero di eventi critici, di violenze, di aggressioni a danno del Personale di Polizia Penitenziaria e di devastazioni di interi Reparti detentivi per migliaia di euro, andando inoltre, a danneggiare anche i detenuti già ristretti in questa sede».

Richiesta

All’Amministrazione Penitenziaria, rappresentata sul territorio dal Provveditorato dell’ Amministrazione Penitenziaria per il Triveneto, la richiesta di attuare urgenti provvedimenti risolutivi per porre fine a tale situazione e di fornire, al Personale di Polizia Penitenziaria, le giuste tutele in termini di sicurezza e adatti strumenti e protocolli d’intervento.