rotate-mobile
Politica

Province: "No allo spezzatino, facciamo del Veneto un’unica città metropolitana"

Appello di Confagricoltura Padova al mondo politico

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Il progetto di abolire in modo parziale e sbrigativo le Province rischia di fare la fine della gatta che, per troppa fretta, genera dei gattini ciechi. Gli effetti potrebbero essere insufficienti, se non addirittura dannosi, tanto da rischiare di compromettere i risultati virtuosi della faticosissima e certamente necessaria azione di spending review. Come a dire: un sacrificio pesante (per i cittadini, per le famiglie, per le imprese, per il Paese intero) si tradurrebbe in un risultato minuscolo.

Un risultato che Confagricoltura teme possa tradursi in uno spezzatino di competenze e responsabilità. Le associazioni come la nostra sono profondamente radicate nel territorio, e in questo legame, che si esprime attraverso i mandamenti e le varie ramificazioni locali, fondano la loro stessa ragione di essere. La campagna non è un unicum indistinguibile, che si può frantumare o aggregare a piacere con decisioni amministrative, ma un insieme composito e eterogeneo, che si è venuto a determinare nel corso dei secoli: in pochi chilometri cambiano i prodotti del suolo, i metodi di coltivazione, le competenze, i contratti agricoli, le tradizioni e le feste locali, persino il modo di misurare la terra (le dimensioni di un campo veronese sono diverse da quelle di un campo padovano).

Per questo smembrare la provincia di Padova per noi non ha senso: in questa ridefinizione arbitraria dei confini alcuni Comuni padovani andrebbero con Vicenza (che resterebbe provincia a se stante), altri si troverebbero fra incudine e martello, perdendo ogni contatto con il loro capoluogo. E nel Veneto si creerebbero province di serie A e province di serie B, con la Città Metropolitana di Venezia a fare da asso pigliatutto.

L’invito al mondo politico e al Governo che ci sentiamo di fare è perciò questo: prima di decidere, formulate proposte che siano attinenti al territorio e alle sue differenziazioni. Se le province vanno abolite, si deve abolirle tutte con un progetto organico, non in fretta e furia e a macchia di leopardo. Si abbia il coraggio di decidere che tutto il Veneto è una città metropolitana! Il futuro è degli hub, delle grandi aggregazioni: il Veneto, non siamo noi certo a dirlo, è una grande città diffusa, nella quale però vanno salvaguardate competenze territoriali e peculiarità. È questa la chiave per affrontare il futuro, per dare ossigeno alle nostre imprese, all’occupazione, ai servizi territoriali e alla qualità della vita dei cittadini.

Il provvedimento di riordino delle province, così come sta prendendo forma, non ci convince: il paradosso è che, pur essendo parto di un governo cosiddetto di Tecnici sembra molto politico e assai poco tecnico.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Province: "No allo spezzatino, facciamo del Veneto un’unica città metropolitana"

PadovaOggi è in caricamento