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Province, giochi ancora aperti: sindaci contesi da Zanonato e Degani

Il ministro Griffi ricorda che tocca al Parlamento la decisione finale. Anzichè la Padova-Treviso, ancora possibile la Padova-Venezia metropolitana. Lunedì doppio incontro col sindaco di Padova e la presidente Degani per i primi cittadini della provincia

Dopo il consiglio dei ministri di mercoledì che, nell'ambito del riordino delle Province, ha deciso per il Veneto la trasformazione di Venezia in città metropolitana, il mantenimento della "montana" Belluno e di Vicenza in regola coi parametri di superficie e popolosità decisi dalla spending review, e dell'accorpamento di Verona con Rovigo e di Padova con Treviso, è lo stesso ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi a spiegare oggi che l'ipotesi di un'unione tra Padova e Venezia - fortemente sostenuta da alcuni comuni padovani tra cui il capoluogo con il suo sindaco Flavio Zanonato in prima linea - non è detto venga accantonata.

MERCOLEDÌ: IL GOVERNO DECIDE CHE PADOVA INGLOBA TREVISO

LE DIVERSE POSIZIONI. Tocca infatti ancora al parlamento decidere. Camera e Senato devono ancora esprimersi sul riordino delle province abbozzato dal governo Monti. E modifiche al decreto sono praticamente già messe in conto dallo stesso Griffi, per il quale l'importante è che, data per punto fermo la necessità di riduzione degli Enti, le decisioni sugli eventuali accorpamenti siano il più possibile condivise dai territori. Il Pd quindi sarebbe già pronto a presentare un emendamento per l'unione di Padova con la città metropolitana di Venezia, per dare così un seguito alla mozione approvata lunedì in consiglio comunale a Padova. Dall'Udc, invece, l’ipotesi sostenuta sarà quella di una nuova provincia a tre: Padova-Treviso-Vicenza. Nella Lega, di certo per ora c'è la contrarietà a un'unione di Padova con Venezia e quindi è imminente l'avvio dell'annunciata raccolta di firme per un referendum sul tema.

LUNEDÌ: IL CONSIGLIO COMUNALE DI PADOVA APPROVA MOZIONE PER ADESIONE A VENEZIA "METROPOLITANA"

SINDACI DA ZANONATO E DEGANI. Lunedì 5 novembre, nel frattempo, il sindaco Zanonato ha invitato  a un incontro a palazzo Moroni i primi cittadini della Provincia per continuare sul progetto di un'annessione di Padova alla città metropolitana lagunare, considerata un'ente di serie A rispetto alla Provincia.

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E un incontro, sempre lunedì e sempre con i sindaci, lo ha programmato a palazzo Santo Stefano anche la presidente della Provincia Degani, decisamente contraria all'adesione con Venezia.

Le ultime dichiarazioni:

luca_zaia_1_originalIL GOVERNATORE ZAIA. Ecco quindi la posizione del governatore leghista del Veneto Luca Zaia: "Non è nella potestà della Regione imporre la città metropolitana di Venezia e Padova, né nessun'altra; non abbiamo alcuna competenza in merito. Piuttosto invito il Governo a spiegare, finalmente, che cosa intende per città metropolitana, quali competenze vuole assegnarle e, di conseguenza, i relativi trasferimenti. Fino ad oggi non l'ha fatto e i cittadini non capiscono di fronte a quale nuova istituzione si trovino, per cui non sanno neppure dare una corretta valutazione. In queste condizioni di indeterminatezza, come potremmo prendere una qualsivoglia decisione?".

griffi-2IL MINISTRO GRIFFI. "Concordo con il presidente Zaia sul fatto che la Regione Veneto non abbia alcuna competenza a imporre la città metropolitana tra Venezia e Padova. Se Padova e altri Comuni chiedono di aderire alla Città metropolitana di Venezia, il Governo chiederà l'avviso della Regione come prevede l'art 133 Costituzione. Quanto a funzioni e risorse delle città metropolitane, esse sono indicate all'articolo 18 della legge di spending review". La replica del ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Filippo Patroni Griffi.

de poli-2DE POLI (UDC). Il deputato Udc Antonio De Poli critica il presidente del Veneto, Luca Zaia, che sui provvedimenti del Governo in merito alle Province venete "se ne lava le mani" e sul tema dell'autonomia "fa solo chiacchiere". De Poli spiega di essere "d'accordo a un'area metropolitana che includa Padova e Venezia insieme a Treviso ma la città metropolitana deve restare Venezia. La città lagunare - ribadisce il parlamentare -, proprio per la sua unicità, dovrebbe avere maggiori 'poteri' diventando una vera e propria città-stato come Amburgo". L'esponente dell'Udc dunque si dice contrario all'accorpamento di Padova alla città metropolitana di Venezia e spinge affinché si crei la Provincia pedemontana che includa Padova, Treviso e Vicenza". Per De Poli "di fronte a tutto questo caos era meglio la proposta dell'Udc: eliminare tutte le Province".

IL COMMENTO DI ZANONATO: "ORA PA-TRE-VE ANCORA PI POSSIBILE"

milanato-2MILANATO (PDL). "Il sindaco Zanonato ha le allucinazioni o quantomeno non dice la verità quando parla di 'opportunita' storica' per Padova attribuisce al Consiglio dei Ministri l'approvazione di una cosa diversa dalla realtà", afferma la deputata Lorena Milanato (Pdl). "La verità - sostiene - è che il Cdm sancisce la nascita della provincia Padova-Treviso che lascia, dunque, a Padova quella centralità territoriale e quel ruolo di 'Capitale' che le è sempre stato riconosciuto nella storia della regione Veneto. Diversamente, il sindaco Zanonato sta brigando per portare la città a rimorchio dello scellerato progetto di una provincia che vedrebbe, invece, Venezia diventare città metropolitana. Progetto appoggiato con una temeraria mozione approvata in consiglio comunale nel cuore della notte da pochi intimi".

presidente-degani-padova-2LA PRESIDENTE DEGANI. "È veramente paradossale - il commento della presidente della Provincia di Padova Barbara Degani alle parole entisiastiche del primo cittadino euganeo - come il sindaco Zanonato riesca addirittura ad interpretare il ruolo di Ministro e di Presidente del consiglio piegando ai suoi desiderata, attraverso interpretazioni quantomeno fuorvianti, le decisioni assunte dal Governo. Padova andrà con Treviso, grazie al prezioso lavoro di relazione che abbiamo condotto in questi giorni, e così potrà confrontarsi con pari dignità con la Città Metropolitana di Venezia. Quello che proponeva, ed evidentemente si ostina a proporre, il sindaco Zanonato prevede che tutti i padovani subiscano, di fatto, un'annessione a favore di Venezia".

paolo giacon-2-2GIACON (PD). "All'orizzonte si profilano possibili licenziamenti nel caso in cui la provincia di Padova rimanga semplicemente dimagrita e accorpata alla provincia di Treviso". A lanciare l'allarme è Paolo Giacon, consigliere provinciale del Partito Democratico. "Se verrà portato avanti il progetto della città metropolitana disegnato da Orsoni e Zanonato, con l'eventuale ingresso anche di Treviso - sottolinea - creeremo un ente potenziato, ricco di funzioni e con la necessità reale di mantenere - e forse incrementare - il personale. Con la semplice fusione Padova-Treviso e le scarse funzioni attribuite dalla legge, ci sarà un effettivo rischio mobilità e licenziamento".

Maurizio_Conte-2CONTE (LEGA). "Dire che i dipendenti sono a rischio di mobilità e licenziamento "è vergognoso"; aggiungere che l'ancora di salvezza è la Città metropolitana di Venezia "è rivoltante". E' la replica di Fabio Conte, assessore al personale della Provincia di Padova, alle parole del consigliere Pd Paolo Giacon. "In primo luogo - puntualizza l'assessore - le funzioni dei dipendenti e il numero di risorse umane necessarie ad un ente segue le competenze che quell'ente ha. Innanzitutto, quindi, bisognerà capire quali compiti avranno sia le Città metropolitane, sia le Province neo-costituite dal 1 gennaio 2014". Dopodiché, secondo Conte, bisognerà definire quali delle "vecchie" attribuzioni provinciali saranno distribuite ai Comuni e alla Regione. "Al momento, infatti - spiega - da nessuna parte viene scritto che la Città metropolitana avrà competenze maggiori, minori o diverse dalle nuove Province". In secondo luogo il decreto legge varato dal Governo "da nessuna parte incarica i presidenti della Provincia a mettere in mobilità e a licenziare il personale in eccesso. Chi afferma il contrario dice il falso sapendo di dirlo".

 

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