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Nuova Padova-Treviso, Zanonato: "Pa-Tre-Ve ora ancora più possibile"

Il sindaco del Comune euganeo commenta soddisfatto il riordino deciso dal Governo e non vede l'unione con i trevigiani come un ostacolo, anzi, all'adesione con la città metropolitana di Venezia già approvata con mozione consiliare

Per nulla deluso, anzi. Il sindaco di Padova Flavio Zanonato ha solo commenti positivi per la decisione assunta oggi dal consiglio dei ministri del Governo Monti con l'approvazione del decreto di riordino delle Province: l'accorpamento di Padova con Treviso. Il primo cittadino non vede per nulla adombrarsi la possibilità di una adesione alla città metropolitana di Venezia, opzione approvata lunedì in nottata dal proprio consiglio comunale tramite mozione.

PA-TRE-VE. "Apre una grande opportunità storica che non vogliamo perdere per Padova e per tanti altri comuni - ha dichiarato Zanonato - costruire insieme il governo della città metropolitana di Venezia e Padova, aperta anche alla possibile adesione di Treviso. Questo è un successo diretto dell'iniziativa del nostro Consiglio comunale e degli altri comuni che hanno lavorato nella nostra stessa direzione".

LUNEDÌ INCONTRO CON I SINDACI. "Si tratta di una grande chance - ha spiegato il primo cittadino -, che non vogliamo cogliere in solitudine, ma coinvolgendo il numero più alto possibile di Comuni della nostra provincia, molti dei quali si sono già espressi favorevolmente alla costruzione della città metropolitana. Le ragioni che ci spingono in questa direzione sono essenzialmente due: l'esistenza di un'unica realtà urbana che va dalla laguna ai colli Euganei, che ha moltissimi interessi in comune e uno scambio di persone, di merci, di conoscenza, di rapporti sociali e culturali intensissimo. Questa realtà merita un governo coerente che solo la città metropolitana può garantire, avvicinando le decisioni ai cittadini e sfruttando le strepitose opportunità di uno dei sistemi più importanti e dinamici non solo d'Italia ma di tutta Europa. La perdita di ruolo delle nuove province, che saranno chiamate a gestire un numero molto circoscritto di servizi e invece i considerevoli poteri che la legge attribuisce alle città metropolitane, che gestiranno direttamente l'urbanistica, il turismo, le politiche di sviluppo, il trasporto pubblico. Lunedì prossimo incontreremo tutti i sindaci del territorio che vogliono condividere con noi questa scelta e nei giorni successivi ci confronteremo con le categorie economiche, le forze sociali, le tante espressioni della nostra società civile per raccogliere proposte e suggerimenti".

60 GIORNI CRUCIALI. Dello stesso avviso anche il vice sindaco di Padova Ivo Rossi che in queste settimane ha tessuto le fila, avendo la delega all'urbanistica per il Comune di Padova. "Questi 60 giorni saranno cruciali - commenta Rossi - per rendere partecipata alle organizzazioni economiche questa scelta. L'alternativa è quella di rimanere isolati e quindi contare meno a parità di caratteristiche di eccellenza del nostro territorio".

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