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Consiglio regione Veneto approva "Sì a referendum su indipendenza"

35 voti favorevoli, 12 contrari, restanti consiglieri astenuti. In prima fila Luca Zaia e i militanti del Carroccio, insieme a Stefano Valdegamberi e Gustavo Franchetto. La consultazione sarà indetta entro sei mesi

Di mercoledì, l'approvazione in consiglio regionale della legge che concede al governatore Luca Zaia di negoziare con il governo la proclamazione di un referendum per l'autonomia differenziata del Veneto. Giovedì, con 30 voti a favore su 45, è stata approvata la legge per indire un referendum con cui interrogare i veneti sull'indipendenza della loro Regione.

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FAVOREVOLI E CONTRARI. Era stato l'ex Udc Stefano Valdegamberi, di Futuro Popolare, a lanciare la proposta di consultazione, insieme alla Lega Nord. Ben 35 consiglieri hanno condiviso il progetto. 12 hanno votato no. I restanti non hanno partecipato alla votazione. Favorevole l'intero comparto del Carroccio, capitanato dal governatore Zaia, seguito a ruota da Valdegamberi e Gustavo Franchetto. Oltre a loro, Diego Bottacin, Giovanni Furlanetto, Santino Bozza e Sandro Sandri del gruppo misto, Mariangelo Foggiato di Unione Nordest, Leonardo Padrin, Davide Bendinelli e Remo Sernagiotto di Forza Italia, Maria Luisa Coppola di Forza Italia per il Veneto, Costantino Toniolo Clodovaldo Ruffato del Nuovo centrodestra. Dodici i contrari: nove consiglieri del Partito Democratico, Antonino Pipitone e Gennaro Marotta di Italia dei Valori e Moreno Teso di Forza Italia.

ASTENUTI. Giancarlo Conta e Carlo Alberto Tesserin (Ncd), si sono astenuti, insieme a Raffaele Grazia di Futuro Popolare. Dario Bond, Piergiorgio Cortelazzo, Elena Donazzan e Massimo Giorgetti, militanti di Forza Italia per il Veneto, Nereo Laroni del Nuovo centrodestra e Mauro Mainardi di Forza Italia, non hanno partecipato al voto. Piero Ruzzante del Pd è uscito dall'aula. Pietrangelo Pettenò della Federazione della Sinistra veneta, pur rimanendo in aula, ha deciso di non votare.

AL VOTO ENTRO SEI MESI. Una querelle che si trascina ormai da anni e che, negli ultimi due, ha tenuto occupate sul tema sei sedute. Si è parlato di illegittimità costituzionale, nonché di scioglimento per "atti contrari alla costituzione", ma l'assemblea legislativa della regione Veneto si è espressa e ha deciso per l'indizione del referendum entro un tempo massimo di sei mesi. Nella data fissata saranno chiamati al voto tutti i cittadini residenti nella regione. Escluso chi risiede all'estero. I risultati saranno avvalorati se avranno partecipato alla votazione almeno la metà degli aventi diritto. I costi della consultazione, stimati in 14 milioni di euro, saranno sostenuti da erogazioni liberali e donazioni da parte di cittadini e imprese.

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