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Rete degli Studenti Medi: flash mob alla Gran Guardia e video appello alla Regione

La Rete degli Studenti Medi di Padova lancia un video-appello e organizza un flashmob sotto la Loggia della Gran Guardia ed in contemporanea davanti al Palazzo della Regione per chiede a Zaia e Donazzan un piano concreto per la prossima riapertura delle scuole

La proroga della riapertura delle scuole in Veneto al 1 febbraio suscita tante critiche da docenti e studenti in tutto il Veneto.
La Rete degli Studenti Medi di Padova lancia un video-appello e organizza un flashmob sotto la Loggia della Gran Guardia ed in contemporanea davanti al Palazzo della Regione per chiede a Zaia e Donazzan un piano concreto per la prossima riapertura delle scuole.

Priorità

«Ci siamo mobilitati perchè troviamo assurdo che la priorità della nostra Regione sia tenere aperte le chiese ed i centri commerciali piuttosto che le scuole superiori. Non ci sono stati sufficienti interventi sui trasporti, spazi ed i tamponi per personale e studenti - dichiara Danilo Amedei, coordinatore della Rete degli Studenti Medi di Padova - Guardando ai contagi sappiamo perfettamente come il Veneto non abbia avuto un'organizzazione virtuosa, ma la scarsa pianificazione e la noncuranza nei confronti dei giovani non può pesare ancora sulle spalle di migliaia di studenti e docenti. Non ci stiamo, non siamo marionette da spostare a piacimento». Gli Studenti della Rete hanno appeso uno striscione proprio nel primo pomeriggio di oggi, 7 gennaio, giorno in cui ,secondo le linee del ministero, si sarebbero dovuti riaprire finalmente i cancelli delle scuole superiori del paese.

DAD

«Sono stati mesi duri in cui si sarebbe dovuto ragionare, insieme a tutte le parti in causa, per una efficiente e sicura ripresa della vita scolastica in presenza. Vogliamo tornare a fare scuola in presenza, ci sono troppe situazioni di disagio e non mi riferisco solo a carenze e lacune didattiche ma soprattutto ai danni psicologici e sociali che sta avendo per tanti di noi. La DAD é, dati alla mano, uno strumento di emergenza che nel lungo periodo però sta, secondo un recente sondaggio di Save the Cildren, più di 34 mila adolescenti italiani ad abbandonare gli studi - conclude Danilo Amedei, della Rete degli Studenti Medi di Padova - Qui l'unico piano per l'istruzione pubblica sembra essere un piano di distruzione! Zaia e Donazzan devono smetterla di trattarci come dei burattini e iniziare a coinvolgere studenti, docenti e personale scolastico per strutturare un piano lungimirante e concreto per rientrare presto in sicurezza in una scuola nuova, davvero a misura di studente». 

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