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ELEZIONI 2022

Rifondazione Comunista ha scelto, lascia Giordani e sta con Luca Lendaro

Daniela Ruffini si era già smarcata dalla maggioranza e da Coalizione Civica, ora crea una lista di sostegno al candidato sindaco di "Tutta nostra la città" insieme a Potere al Popolo e Catai

Luca Lendaro ottiene anche il sostegno di Rifondazione e Partito Comunista. La lista Solidarietà Ambiente Lavoro (Sal), sarà quindi presente alle elezioni comunali di Padova in coalizione con "Tutta nostra la città". «Una scelta che facciamo in coerenza con il nostro impegno, di sempre, per unire le forze antiliberiste e anticapitaliste in tutte le competizioni elettorali e nel campo delle lotte sociali- spiegano Daniela Ruffini e Giuseppe Palomba - .Una scelta che riteniamo ancora più necessaria in un contesto globale segnato dalla rottura degli equilibri naturali e di quelli politici su scala mondiale, dalla crisi climatica e dalla guerra in Ucraina. Abbiamo fatto la scelta dell’alternativa ai blocchi di centrodestra destra e centrosinistra per far vivere una sinistra che sappia essere punto di riferimento dei ceti popolari: come ha saputo fare in Francia Unione Populaire di Melenchon».

Il progetto

«Non si può più stare nelle terre di mezzo e tentare di ridurre i danni - chiariscono - .Sono necessari cambiamenti radicali così come sono radicali le contraddizioni del tempo in cui viviamo, figlie di un modello sociale ed economico fondato sullo sfruttamento del lavoro e della natura ormai insostenibile, orientato in maniera ossessiva alla crescita senza qualità , al mercato e al profitto. Per questo lavoriamo a un progetto di alternativa per la nostra città che dia risposte vere alla crisi ambientale e sociale che diventerà ancora più cruda e dura a causa della guerra in Ucraina. Una guerra figlia dei nazionalismi di entrambi i contendenti, nella quale siamo coinvolti contro la Costituzione e la volontà della grande maggioranza dei cittadini e che vede complici tutte le forze politiche di governo e opposizione che dominano la scena pubblica. Una guerra di cui sono paladini anche i principali sponsor di Giordani e Peghin: non a caso entrambi espressione del blocco sociale che negli ultimi decenni ha dominato la città, non a caso entrambi imprenditori».

Obiettivi

«Se guardiamo ai fatti, le privatizzazioni dei servizi pubblici, dell’acqua, dei trasporti, dell’energia, della gestione dei rifiuti, la vendita di importanti beni comuni, il consumo di suolo, i progetti delle grandi opere, dalla Alta velocità al nuovo ospedale di Padova Est, sono stati condivisi e votati da centrodestra e centrosinistra, perfino dalla sinistra ornamentale in tutte le sue varianti, sia dal blocco di Giordani che da quello di Peghin, che insieme rappresentano, anche se apparentemente fieramente contrapposti,  il partito unico del Pil. Nella nostra proposta di alternativa mettiamo al centro i bisogni, la cura della città e delle sue cittadine e cittadini, a partire dalle realtà più fragili, sociali ed urbane, per dare risposte concrete ai diritti fondamentali come quello alla casa, ad un lavoro dignitoso e giustamente retribuito, alla salute, a una vita degna per tutte/i, non soffocata dalla precarietà e dal bisogno. Qui devono essere fatti i principali investimenti a partire dal rafforzamento del pubblico, dalla ripubblicazione  dei servizi, dalla difesa coerente e senza sconti dell’ambiente e del territorio».

La lista

«Presentiamo  donne e uomini che sono stati protagonisti delle lotte per una città più giusta e solidale con i fatti e non con le parole, negli sportelli sociali che hanno garantito anche in questi anni di pandemia supporto legale a centinaia di persone e famiglie, supporto materiale nei uppi di acquisto popolare, che nelle periferie si sono impegnati per impedire ulteriori cementificazioni. Presentiamo una lista di lavoratrici e lavoratori, provenienti da ogni parte del mondo, che conoscono e hanno conosciuto la precarietà e lo sfruttamento, nel privato come nel pubblico, che conoscono la fatica di arrivare a fine mese e la necessità di battersi per un più giusto salario e i diritti fondamentali».

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