Marcato: “Escluso perché leghista: discriminazione inaudita”
Il vicepresidente della Provincia in una nota precisa le sue motivazioni per aver polemizzato questa mattina, in quanto escluso dal tavolo dei relatori, con gli organizzatori dei festeggiamenti al caffè Pedrocchi dei 90 anni del poeta trevigiano Zanzotto
“Pensavo che l'arte e la poesia fossero valori universali. Invece oggi a Padova scopro che io, vicepresidente della Provincia, non posso parlare in quanto leghista. Una discriminazione inaudita". Così scrive Roberto Marcato in una nota, a “sangue freddo”, spiegando le ragioni della sua protesta di stamattina al caffè Pedrocchi, in occasione di un incontro per i 90 anni del poeta Andrea Zanzotto.
LEGA ESCLUSA. "Per bocca del conduttore Elio Armano, noto comunista di vecchia data, mi sono sentito dire - spiega Marcato - che pur essendo il vicepresidente della provincia di Padova non posso stare al tavolo delle autorità perché appartengo ad un partito che parla di secessione”. Al tavolo per i festeggiamenti dei 90 anni di Andrea Zanzotto, infatti, erano presenti la Regione, il Comune e l'Università ma non la Provincia.
VENTENNIO FASCISTA. “La cosa più spiacevole e che mi rammarica è che con l'incontro di questa mattina si è celebrato un grande poeta, cittadino onorario della città di Padova. Un'occasione di cultura universale. Peccato che dopo la lettura del messaggio di alto valore etico del presidente Giorgio Napolitano, le cui parole onorano i valori della democrazia e dell'antifascismo, scopro che in questo Paese qualcuno decide se un rappresentante istituzionale possa parlare o meno. Era così anche nel ventennio fascista".
RAPPRESENTANTE DEL POPOLO. "Questa - conclude - è la democrazia di questo Paese. Evidentemente, pur essendo un esponente democraticamente eletto dai cittadini non sono meritevole di prendere parte a questi salotti buoni della borghesia padovana e questo mi onora perché io sono stato eletto per rappresentare il popolo".
