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Rottamazione cartelle esattoriali, via libera del Consiglio comunale al "no" di Giordani

L'assessore ai tributi Antonio Bressa: «Aderendo alla pace fiscale lasceremmo passare un messaggio politico sbagliato, ossia che chi non paga, alla fine, riesce a farla franca». Contraria l'opposizione

Padova rinuncia ufficialmente alla rottamazione delle vecche cartelle esattoriali. Il Consiglio comunale ha approvato oggi 30 gennaio la delibera con cui rifiuta l'applicazione della pace fiscale inserita nella legge di bilancio del governo Meloni, che in totale vale 44,7 milioni di euro. La delibera è passata con il voto contrario dell'opposizione di centrodestra. Sono infatti circa mezzo milione le vecchie multe per violazione del codice della strade e tributi comunali risalenti agli anni dal 2011 al 2015, che da Roma prevedono di condonare. «Abbiamo scelto di non aderire perchè altrimenti passarebbe un messaggio politico sbagliato, ossia che chi non paga alla fine riesce a farla franca - spiega l'assessore ai tributi, Antonio Bressa - .In termini di equità nei confronti di chi invece ha sempre pagato nei tempi e nei modi previsti, trattandosi di tributi, non ci è sembrato giusto. Oltre al fatto che parliamo di milioni di euro che noi comunque contiamo di riscuotere il più possibile. Di fronte a situazioni di difficoltà, peraltro, ricordo che c’è sempre la possibilità di rateizzare».

La manovra

La manovra economica appena approvata dal Parlamento prevede il condono delle mini-cartelle esattoriali fino a 1.000 euro emesse tra il 2000 e il 2015. Principalmente si tratta del mancato pagamento di sanzioni legate a infrazioni del codice della strada (dei 44, 7 milioni a Padova, ben 42,5 rigiarda le contravvenzioni). Rimangono però il periodo che va dal 2011 al 2015, e i singoli Comuni entro il prossimo 31 gennaio possono confermare o meno l’adesione alla nuova sanatoria.

L'opposizione

«La tregua o pace fiscale non è certamente una novità per il nostro Paese e per gli stessi governi precedentemente sostenuti anche dalla sinistra ed il suo intento non può essere considerato un favore agli evasori fiscali - la posizione invece di Enrico Turrin di Fratelli d'Italia, che ovviamente ha difeso la scelta del governo Meloni - .Anzi, data la eseguità degli importi di cui stiamo parlando, il senso è, viceversa, quello di aiutare quei cittadini alle prese con le difficoltà economiche di questi anni e che si trovano con il dilemma di dover scegliere se pagare una bolletta o una multa ed ovviamente scelgono la prima. Non ci convince affatto, dunque, la scelta politica fatta dall'amministrazione Giordani,  di non aderire allo stralcio delle cartelle. Soprattutto tenendo presente, ed è bene sottolinearlo, che per il Comune di Padova,la stragrande maggioranza degli importi è dovuta a multe stradali per le quali ad essere stralciati sarebbero solo gli interessi e non le sanzioni o le spese di notifica. Una decisione biasimevole che fa il paio con due mozione di maggioranza: una per aumentare l'Irpef comunale e l'altra per richiedere alla Regione di ripristinare l'addizionale regionale (Irpef). In definitiva, il solito rimedio della sinistra per far quadrare i bilanci e cioè mettere le mani nelle tasche dei contribuenti».

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