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Salvini: "Chiudiamo Cona e Bagnoli". Il sindaco Milan scettico: "Credo a lui come ho creduto agli altri"

Il vice premier ha ribadito questa intenzione anche nel comizio pubblico oltre che davanti ai microfoni. Il sindaco di Bagnoli si è dimostrato invece un po' dubbioso

“La chiude? Certo… Ci credo come la parola di ogni ministro che è venuto a Bagnoli”. Il vice premier Matteo Salvini ha da un attimo finito di rispondere ai cronisti, è già tornato a fare le foto con i suoi sostenitori, che immediatamente ci rivolgiamo al sindaco Milan chiedendo una opinione su ciò che ha appena sentito: “Chiuderemo Cona e Bagnoli”, appena dichiarato dal ministro. Se il linguaggio del viso ha ancora una valenza insieme alla parola, il commento del primo cittadino di Bagnoli, Milan, non è proprio quello di uno convinto.

Chiusura e tribunali

Forse perché subito accerchiato dal resto dei cronisti presenti, riassume una espressione più diplomatica: “La linea del nuovo ministro è quella di chiudere, vediamo se sarà così. Il territorio ha sofferto pesantemente questa situazione. Lo prova anche l’inchiesta di cui tutti i giornali parlano  è un’ulteriore conferma. Noi ci presenteremo come parte civile. Bagnoli e Cona comunque devono chiudere”. Il sindaco Milan poi ricorda un altro problema che comuni come quello di Cona devono affrontare.

Documenti

“Non ne parla mai nessuno - con il sindaco avevamo già affrontato la questione qualche settimana fa - c’è poi il discorso dei documenti, della carta d’identità. Dal momento in cui la si rilascia ci si prende anche carico, di fatto, delle spese socio sanitarie. Per un bilancio di un piccolo comune rappresenta un grave problema, che non può gravare su di una piccola comunità”.

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