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«Azienda ospedaliera di Padova modello per tutti, non serve scomodare griglie di valutazione»

Commenta Sergio Giordani: «Ho grande stima del dottor Flor: sono certo che il buon senso di Luca Zaia unito alla responsabile azione di tutti gli attori abbia già riportato tutto sui binari della serenità»

Sergio Giordani, sindaco di Padova, ha affidato a una nota il suo pensiero sulla sanità padovana e il percorso verso la realizzazione del doppio polo ospedaliero.

«Il fatto che l’azienda ospedaliera di Padova non solo non sia seconda a nessuno in Veneto ma rappresenti una grande eccellenza nazionale e internazionale lo hanno dimostrato i fatti in questi mesi drammatici, e non serve scomodare griglie di valutazione o elementi burocratici che non conosco e sui quali non entro nel merito. In una emergenza assoluta dai medici agli operatori sanitari, alla direzione dell’Azienda, tutti hanno fatto di Padova un'esperienza modello in termini di cure, di tempestività nell’assistenza, di capacità di evitare pericolosi focolai nel presidio ospedaliero e quindi di garantire una mortalità contenuta pur nella tragedia umana vissuta da tante famiglie e che non finisce di addolorarci e commuoverci. Questo patrimonio di credibilità è un valore aggiunto per tutta la città e per tutta la sanità veneta e credo che, nelle forme possibili, vada riconosciuto. Un riconoscimento che ho trovato esplicito anche nelle parole del Presidente Zaia e questo mi ha fatto piacere: sono certo che il Presidente sa, come ha detto lui stesso, che ha nella sanità padovana un punto di straordinario presidio che, come fatto con lo storico accordo sull’ospedale, saprà difendere e valorizzare. Per quanto mi riguarda, con il Dottor Luciano Flor ho un rapporto trasparente, di grande stima e di grande operatività, a lui riconosco la tenacia nel perseguire processi necessari per tutta la nostra comunità in un clima di concordia istituzionale e lealtà tra enti che ha prodotto decisivi passi avanti. Quello che auspico, è che si continui a garantire la continuità di quel prezioso mix di qualità umane e professionali che ha consentito a Padova di arrivare alla sottoscrizione dell’Accordo di Programma. Entriamo ora in una fase decisiva, quella operativa e progettuale, una fase da percorrere con trasparenza, velocità e passione. Turbamenti dell’incontro di intelligenze e sforzi comuni, che hanno consentito in due anni e mezzo di raggiungere un risultato sul quale pochi erano disposti a scommettere, mi preoccuperebbero, perché metterebbero a repentaglio il procedere spedito verso un orizzonte che Padova aspetta da molto tempo, ed è un suo diritto raggiungere nei più brevi tempi possibili e senza intoppi. Sono certo quindi che il buon senso di Zaia, unito alla responsabile azione di tutti gli attori riporterà, e anzi spero abbia già riportato tutto sui binari di serenità, che faranno vincere Padova nell’ambito di un grande lavoro di squadra».

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