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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Sanità, trovato accordo tra sindacato e Regione

La sigla sull’importante e articolato documento è stata apposta oggi dall’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, affiancata dal nuovo Direttore Regionale dell’Area Sanità e Sociale, Massimo Annicchiarico, e dal Direttore delle risorse umane della sanità Claudio Costa, e dai rappresentanti delle sigle sindacali del Comparto

La Regione Veneto e le organizzazioni sindacali del Comparto Sanità hanno siglato oggi un protocollo d’intesa, con lo scopo di migliorare la qualità del lavoro e dell’organizzazione, individuando alcuni temi condivisi, rispetto ai quali lavorare in maniera programmatica, facendo convergere gli obiettivi e predisponendo strumenti di monitoraggio, confronto, verifica e correttivi delle criticità. La sigla sull’importante e articolato documento è stata apposta oggi dall’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, affiancata dal nuovo Direttore Regionale dell’Area Sanità e Sociale, Massimo Annicchiarico, e dal Direttore delle risorse umane della sanità Claudio Costa, e dai rappresentanti delle sigle sindacali del Comparto.

Accordo

Migliorare il clima aziendale, intercettando in maniera puntuale e sistematica i segnali di malessere - anche in base alla analisi dei dati (numero delle dimissioni volontarie,   tassi di assenze per malattia…) - e indirizzando le Aziende alla promozione e allo sviluppo di politiche di gestione del personale, finalizzate al coinvolgimento e alla valorizzazione dei dipendenti, anche attraverso il miglioramento dei processi di assegnazione e mobilità intra-aziendale, al loro benessere psico – fisico, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, nonché all’accrescimento del senso di appartenenza al SSR e di un sano protagonismo. Verificare l’attivazione degli organismi paritetici per l’innovazione presso le aziende, anche al fine di acquisire proposte dei tavoli relative al benessere organizzativo, con riferimento, in particolare, al lavoro agile, allo stress da lavoro correlato, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Ridurre il rischio lavorativo e il rischio clinico, nella consapevolezza comune che tale obiettivo rappresenti una condizione imprescindibile per migliorare, oltre che le condizioni di lavoro, la qualità dell’assistenza e delle prestazioni. Concorrere alla prevenzione di episodi di violenza a danno del personale sanitario e sociosanitario delle aziende sanitarie, a fronte del numero crescente di episodi di violenza sul personale della sanità delle aziende sanitarie è indispensabile che le parti si adoperino per concorrere alla piena attuazione delle disposizioni nazionali vigenti in materia di cui alla L. 113/2020. Le parti concordano sulla necessità di una condivisione dei risultati del monitoraggio derivante dalla raccolta delle segnalazioni di Incident Reporting attraverso il portale regionale GSRC (Gestione Sinistri e Rischio Clinico) allo scopo di individuare ulteriori proposte e interventi concreti. Dare attuazione alla contrattazione integrativa presso le aziende sanitarie del Ssr, attraverso un chiaro mandato da parte della Regione alle direzioni generali delle aziende sanitarie del Ssr, affinché queste si attivino concretamente per la definizione della contrattazione integrativa aziendale e il confronto aziendale sulle le materie previste dal CCNL 2019-2021, entro e non oltre il 30 giugno 2023. doperarsi congiuntamente per dare attuazione alla previsione contenuta nel Patto per la salute 2019-2021 di cui all’intesa Stato-Regioni del 18 dicembre 2019 per consentire, per il triennio 2023-2025, alla Regione Veneto e alle altre regioni che siano in equilibrio economico, di destinare risorse aggiuntive a favore delle aziende ed enti del proprio servizio sanitario regionale fino al 2% del monte salari 2018.

Richiesta

Inoltre, la Regione Veneto – Area Sanità e Sociale, su richiesta delle organizzazioni sindacali, garantisce che, al fine di dare piena applicazione al nuovo ordinamento professionale, gli incrementi dei fondi di cui al CCNL 2019-2021 saranno quantificati dalle aziende sanitarie nella misura massima e con la decorrenza normativamente consentite, ossia dal 2022.

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