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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Sciopero, si fermano i Riders incaricati delle consegne per la piattaforma Just Eat

E' la prima volta in Veneto: i lavoratori protestano contro le condizioni di lavoro e contratti inadeguati

Protesta dei Rider responsabili delle consegne per Just It. Sono in sciopero per protestare contro il loro imminente licenziamento. Il contratto, di tre mesi, è a termine e non verranno confermati. I rider guadagnano dai 5 a 6 euro l'ora. E' la prima volta che scioperano in Veneto. 

Sindacato

I rider padovani di Just Eat delivery sono in sciopero dagiovedì 7 febbraio, e si asterranno dal lavoro fino a lunedì 11 febbraio. Molti di loro domani saranno a Roma alla manifestazione nazionale. Per quanto riguarda Padova, opera, attraverso l'Applicazione Just Eat, la Società Clarus snc la quale subappalta alla Cooperativa M&G Service le attività di consegna a domicilio che a seguito delle disposizioni di Legge e del CCNL, la Società M&G dovrebbe applicare il dispositivo contrattuale, fatto che non si verifica. Quindici rider Just Eat si sono affidati al sindacato Cgil che ha accolto la loro richiesta di aiuto: «Ai lavoratori non vengono riconosciuti i trattamenti minimi contrattuali (mancano la tredicesima e la quattordicesima mensilità), viene chiesto di usare strumenti di lavoro di loro proprietà, i livelli di inquadramento minimali non vengono rispettati - spiega il sindacato - I lavoratori non dispongono di nessun luogo ove poter attendere durante la prestazione lavorativa la chiamata per la consegna, infatti soggiornano dei pressi di porticati di edifici comunali oppure, per buona volontà di qualche ristoratore, presso il suo locale. Dalla stessa generosità dipende anche la possibilità di utilizzare i servizi igienici». 

Riders

I rider svolgono un’attività di logistica metropolitana collegata al settore dei servizi, principalmente di ristorazione, trasportando dagli esercizi commerciali “ordini” che il consumatore richiede tramite l’applicazione della piattaforma. Se da una parte l’app mette in collegamento domanda ed offerta, d’altra la piattaforma organizza, coordina e dirige tramite i dispositivi di comunicazione mobile l’attività materiale svolta dai fattorini indicando luoghi, orari e tipologia di attività. Anche gli stessi turni assegnati ai ciclofattorini sono decisi dall’azienda. Eppure, grazie anche alle possibilità per le piattaforme di muoversi incontrastati su uno spazio nuovo e quindi privo di regolazioni chiare e sedimentate, e di un clima culturale teso all’auto-imprenditorialità (vera o soprattutto presunta), sono ridotti al minimo gli oneri economici e i “rischi d’impresa” finora assunti da questi soggetti: gli stessi mezzi necessari (bici o scooter, smartphone e utenza telefonica) per svolgere le consegne sono di proprietà dei fattorini stessi, mentre vengono fornite loro solo le uniformi e i “cubi” per trasportare il cibo con i colori e il logo dell’azienda, così producendo, pressoché gratuitamente, un costante e “involontario” lavoro pubblicitario.

La solidarietà di Ruzzante

«E' un momento molto importante, voglio esprimere la mia solidarietà a questi ragazzi che chiedono semplicemente l'applicazione del contratto nazionale di lavoro». Così il consigliere regionale Piero Ruzzante (Liberi E Uguali), che nel mese di dicembre ha presentato una mozione, approvata dal consiglio regionale, che impegna la Giunta a "promuovere la corretta qualificazione dei rapporti di lavoro" dei riders impiegati nel food delivery. «Ci vuole coraggio – sottolinea Ruzzante – per scioperare sapendo che il rischio di non vedersi rinnovare il contratto è più che concreto. Da parte di tutte e tutti, a partire dalle istituzioni, dovrebbe esserci rispetto e attenzione per questi coraggiosi lavoratori che hanno scelto di sfidare un gigante da mezzo miliardo di euro di fatturato come Just Eat. Mi chiedo a che gioco sta giocando il ministro del lavoro, che aveva promesso mari e monti alle organizzazioni dei fattorini, salvo poi scomparire con un nulla di fatto». «Va anche detto che i riders sono molto spesso studenti e giovani immigrati – conclude il consigliere regionale – due categorie bersaglio di continui attacchi da parte del governo. La grande manifestazione degli studenti che oggi ha riempito il centro di Padova dimostra che il consenso nei confronti delle politiche del governo è ben diverso da quel che racconta ogni giorno la propaganda di  regime».

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