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Scontri per Bolsonaro, Coalizione Civica si schiera con i manifestanti: «Polizia spropositata per mezzi e violenza»

La posizione della forza interna alla maggioranza di Palazzo Moroni mette in imbarazzo il sindaco e il resto della formazione politica, che invece difende l'operato delle forze dell'ordine e condanna la violenza

Coalizione civica critica la scelta delle forze dell'ordine di opporsi ai manifestanti, che ieri 1 novembre hanno dimostrato il loro dissenso in Prato della Valle, provando ad opporsi alla visita al Santo del presidente del Brasile, Jair Bolsonaro (foto in basso). In piazza ci sono stati degli scontri, che fortunatamente non hanno provocato feriti, ma idranti e manganelli si sono fatti sentire. La posizione dei rappresentanti di una delle forze politiche di maggioranza a Palazzo Moroni, hanno però messo in imbarazzo l'altra parte, rappresentata da Pd e fedeli del sindaco Giordani. E anche l'ex vicesindaco (ormai anche ex leader degli "orange" Arturo Lorenzoni), ha preso le distanze dalla componente politica che dopo l'esperienza in giunta, oggi lo ha portato anche in Regione.

Coalizione Civica

«Eravamo in piazza insieme a tanti altri cittadini per dire che Bolsonaro - presidente negazionista della crisi climatica e della pandemia, razzista, sessista e sostenitore della violenza verso le popolazioni amazzoniche - non era benvenuto a Padova. Abbiamo visto, come troppe volte in questa città, una gestione delle manifestazioni da parte della polizia spropositata per forze, mezzi e violenza - scrivono in una nota - .Siamo una forza che fa della non violenza e della partecipazione civile le proprie stelle polari, per questo non abbiamo problemi a condannare la violenza da qualsiasi parte arrivi. Non ci resta che constatare che ovunque si presenti Bolsonaro la violenza e la prevaricazione lo accompagnano».

Bonavina

L'assessore alla sicurezza, Diego Bonavina: «Non ho le competenze per giudicare l'intervento della polizia ed affermare se sia stato o meno spropositato, ma mi fido delle forze dell'ordine. Credo che il problema lo abbia creato Bolsonaro. Un Capo di Stato non può pensare di mettere in difficoltà una città intera che lo vuole respingere. Non ha dimostrato responsabilità e noi avremmo fatto volentieri a meno di tutto ciò che ha provocato»

Tiso (Pd)

Il consigliere comunale del Pd: «Bolsonaro è un personaggio inqualificabile, indegno, condannato dalla corte degli stati del Brasile. Distruttore dell'Amazzonia, negatore dei diritti delle persone, condannato per reati contro i brasiliani e contro l'umanità per non aver riconosciuto il Covid. Ma io detesto qualsiasi tipo di violenza, anche quella che ha contestato Bolsonaro. La sua presenza a Padova e Anguillara è stata contestata pacificamente da moltissime persone. Poi, qualcuno ha deciso di usare violenza e questo è insopportabile. La stretta di mano era stata negata da sindaco, Vescovo e dai frati della Basilica. Quindi, per la nostra città, Bolsonaro non era gradito a nessuno. Ma io non tollero alcuna violenza, nemmeno per protestare contro Bolsonaro».

Lorenzoni

«Ieri pomeriggio (1 novembre, ndr) la critica è andata oltre allorché una seppur minima parte di manifestanti contrari alla visita del presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha cercato lo scontro con l'imponente schieramento di polizia schierato in Prato della Valle. Attacchi che si potevano risparmiare, per dare maggior visibilità all'affermazione delle nostre idee - evidenzia il portavoce dell’opposizione in consiglio regionale, Arturo Lorenzoni - e ricorderemo il 1 novembre 2021 come una giornata grigia, sotto ogni punto di vista. Ci sta che vi siano delle opinioni divergenti nei confronti di uno dei leader politici più discussi al mondo. Tuttavia, oggi passa soprattutto un messaggio di scontro violento, che invece è stato opera di pochi. Teniamo alta la nostra capacità di lavorare a progetti che uniscono, che creano valore per le persone, per sconfiggere chi basa la propria politica non sul confronto tra le idee, ma sullo scontro con chi la pensa diversamente. Bolsonaro ha ritirato la cittadinanza onoraria di Anguillara Veneta  cercando una legittimazione nel suo paese, dove la sua popolarità è in caduta verticale a causa delle sue incredibili parole pronunciate verso ogni diversità, per la sua politica ambientale spregiudicata, per le sue posizioni latitanti nella lotta alla pandemia, come ben evidenziato nei giorni scorsi dai nostri missionari che vivono in Brasile. Ho già motivato la mia criticità verso l'onorificenza che gli è stata concessa – sottolinea – Siamo chiamati a promuovere modelli positivi, che siano di ispirazione soprattutto per i giovani; personalmente, fatico a vedere in lui, al di là delle opinioni politiche, un modello coerente con i valori della nostra costituzione. Infine, l'appoggio - con annesso tifo da stadio - dei rappresentanti leghisti alla decisione di onorare il presidente brasiliano con un altissimo riconoscimento ne manifesta “l’attitudine sovranista ed estremista, che i modi del presidente Zaia cercano di mascherare, ma che evidentemente fanno parte del patrimonio valoriale della Lega, non solo del discusso segretario Salvini.

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