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Il PDF attacca: "Per la corte d'appello di Napoli le mamme sono due, è surreale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Riceviamo e pubblichiamo:

“Di mamma ce n’è una sola, ma per la Corte d’Appello sono due!” Boddi PdF Padova: “Giudici all’attacco di Vita e Famiglia” «A Napoli la Corte d’Appello sentenzia che un bambino ha “2 mamme”, mentre in altri comuni d’Italia si continua nella pratica contra-legem di registrare come figli i nati da due uomini o due donne. Qualcuno deve spiegarci come un parto possa avvenire così» si domandano dal Circolo del Popolo della Famiglia di Padova. «Lo chiediamo in particolare al ministro Fraccaro, già interrogato in Parlamento, ed al ministro dell'Interno Salvini. Ribadiamo ed urliamo la Verità, quella con la V maiuscola: nessuno è figlio di due mamme, nessuno può essere registrato come tale, la stepchild adoption è vietata dalla legge".

"Sentenza surreale"

Continua Maria Verita Boddi, presidente del Circolo PdF di Padova: "La sentenza dei giudici napoletani è surreale, quando afferma che “anche la madre non biologica è madre sin dalla nascita perché accettò e condivise il progetto”. Veramente si può pensare che un figlio è un progetto? Una cosa da spartire come se fosse un bene mobile od immobile? E se a “condividere il progetto” fossero state tre donne, ci saremmo ritrovati dunque davanti a tre mamme oppure, come qualcuno favorevole al poliamore afferma, ci ritroveremo con figli di 3 papà e 4 mamme?» Continua la nota del Circolo PdF padovano "La Corte d'Appello di Napoli doveva sentenziare su una richiesta di stepchild adoption e non poteva che sentenziare contro, visto che questa pratica non è consentita ed è stata esplicitamente negata dal Parlamento nel corso della discussione sulla legge Cirinnà. La democrazia non conta più nulla, ora su vita e famiglia decidono i giudici? C’è una strategia anti vita e Famiglia che si fa largo con interventi della magistratura in spregio della legge. A Pordenone il tribunale ha rinviato alla Corte Costituzionale la questione della possibilità per i single di accedere alla fecondazione eterologa ed in questo modo ovviamente l'apertura sarebbe immediata anche per le coppie dello stesso sesso. La legge 40 lo vieta esplicitamente, ma aspettiamo la decisione della Corte Costituzionale prima di cantare vittoria" continua Maria Verita Boddi, "A chi, su temi etici guarda con simpatia “cattolica” a questo governo Lega-M5S lo diciamo apertamente: noi non ci fidiamo di tweet o proclami lanciati da palchi o sui giornali.

"Facciamo ragionare il Paese"

"Aspettiamo i fatti, e ci sarebbe da sperare che la nuova aria che dovrebbe spirare da Palazzo Chigi facesse qualcosa per modificare gli equilibri o almeno intervenire su giudici che fanno sentenze contro la legge. Ma il ministro di Giustizia si chiama Bonafede e non è in buona fede, anzi lui vorrebbe anche l'introduzione dell'utero in affitto quindi non farà granché.» Concludono dal PdF Padovano con l’appello di Mario Adinolfi: “Resta al Popolo della Famiglia l'onere di alzare la voce, lo facciamo volentieri e faremo in modo di far ragionare il Paese. Fare ideologia sulla pelle dei bambini trasformati in "progetti" è davvero in termini concettuali un film dell'orrore. Vorremmo che sulle questioni riguardanti il delicatissimo territorio della vita, del diritto universale a nascere, della tutela della famiglia naturale si potesse aprire un confronto finalmente non ideologico su quanto sia utile e quanto sia dannoso per il nostro Paese. Continuare a martellare da una parte con i diritti delle coppie gay, dall'altra su contraccezione e aborto senza limiti, aiuterà il Paese a sconfiggere la sua principale tragedia che si chiama denatalità? Bisogna fare l'esatto contrario, investire anche economicamente sulla famiglia naturale, disincentivando in ogni modo il ricordo all'interruzione volontaria di gravidanza, e non consentendo di registrare un figlio come figlio di due mamme perché quel bambino non è un oggetto o un "progetto" ma è un soggetto di diritti tra cui quello alla verità (è figlio, come tutti, di un uomo e di una donna). Con il buonsenso, con la legge, pacificamente e democraticamente, grideremo per impedire le derive ideologiche. Questo è il lavoro che il Popolo della Famiglia ha compiuto, portando alcuni temi dentro il dibattito politico della scorsa campagna elettorale, questo è il lavoro che continuerà a fare.”

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