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Soranzo chiede un tavolo immediato sulle aggressioni agli autisti dei mezzi pubblici

Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia scrive all'assessora De Berti: " Stiamo assistendo ad una vera a propria escalation di violenza a danno della categoria: e parlo non solo dell’episodio di cronaca accaduto 10 giorni fa a Padova"

Un tavolo per mettere fine alle aggressioni degli autisti e del personale del trasporto pubblico. Lo ha chiesto il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Enoch Soranzo.

La richiesta

“Ho chiesto all’assessore regionale Elisa De Berti la convocazione urgente di un tavolo con le rappresentanze sindacali del settore trasporti per valutare, assieme alle Città capoluogo, alle Province e alla Città Metropolitana di Venezia, le istanze avanzate nelle ultime ore a tutela di autisti e controllori e del patrimonio delle aziende del trasporto pubblico locale. Stiamo assistendo ad una vera a propria escalation di violenza a danno della categoria: e parlo non solo dell’episodio di cronaca accaduto 10 giorni fa a Padova all’origine della mobilitazione di ieri dinanzi alla sede di BusItalia, ma anche, a mero titolo di esempio, di quanto accaduto ieri sera all'autostazione di Vicenza a danno di due controllori, o ai crescenti fenomeni legati alla presenza di baby gang nel nostro territorio che vandalizzano i mezzi, terrorizzano i passeggeri e si rendono troppo spesso autori di episodi di gratuita ed ingiustificata violenza”.Sono le parole di Soranzo, che ha formalizzato una richiesta per dar voce alle preoccupazioni dei sindacati del mondo dei trasporti.

Sindacati

“Credo sia ragionevole dar seguito alle richieste che giungono dal mondo sindacale: richieste che spaziano da maggiori tutele assicurative in favore dei dipendenti al rafforzamento dei controlli a bordo dei mezzi” aggiunge Soranzo, che conclude “sarà inoltre necessario promuovere maggiori controlli anche da parte delle Forze dell’Ordine nei punti critici del trasporto pubblico locale, per prevenire fenomeni criminosi ed episodi di violenza che stanno caratterizzando sempre più le pagine della cronaca. Dobbiamo far sentire forte la presenza dello Stato e lanciare messaggi chiari, anche per contrastare un crescente disagio tra i più giovani legato alla pandemia e chiarire una volta per tutte che non esiste impunità per chi, italiano o straniero, sceglie di non rispettare le leggi”.

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