“'Scusate? Avete un coltello? O un fucile? O un bazooka?’ Questo avrebbe dovuto chiedere Walter O. ai ladri che gli sono entrati in casa. E poi, avuta la risposta, avrebbe dovuto fronteggiarli in modo commisurato all’offesa ricevuta. Almeno secondo l’art. 52 del codice di diritto penale. Neanche fosse Superman”. Lo dichiara Massimo Bitonci, capogruppo della Lega Nord in Senato, che ha presentato un’interrogazione parlamentare per i ministri dell'Interno Angelino Alfano e della Giustizia Annamaria Cancellieri sui fatti relativi alla sparatoria di Legnaro.

PER BITONCI: RIVEDERE LEGGE VIGENTE. “Il pericolo era attuale oppure no? L’offesa davvero ingiusta? E quanto? - si chiede Bitonci - Il codice italiano prevede che, dopo essere stato svegliato da dei delinquenti, chi subisce un’invasione della proprietà debba avere il tempo, prima di reagire, di compiere un esame di coscienza, un calcolo dei pro e dei contro e, magari, una perizia sulle capacità balistiche e sull’armamento di chi lo minaccia. Tutto questo è assurdo. Il macellaio di Legnaro non ha scelto di trovarsi con i ladri in casa. Non ha chiesto a qualcuno di rovistargli l'abitazione mentre dormiva. Non ha pregato di imbracciare il fucile. Se lo ha fatto, è perché le circostanze lo hanno costretto. Circostanze che solo lui e la sua famiglia conoscono davvero. Chiederò ai ministri Alfano e Cancellieri di riferire sia sul caso specifico, perché un padre e un marito minacciato non può finire agli arresti domiciliari, sia sull'eventualità di rivedere l'ordinamento vigente. Uno Stato che condanna chi difende l'incolumità delle persone e delle proprietà da offese esterne è uno Stato barbaro. Famiglia e proprietà sono sacre”.