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Spese elettorali, l'Opposizione vuole chiarezza: chiesto dettaglio dei finanziamenti

Oltre 230mila euro sono i soldi spesi da Giordani durante la campagna elettorale. Sulla questione sono intervenuti i consiglieri di Minoranza, in primis l'ex sindaco e il capogruppo della lista Bitonci Matteo Cavatton

"Oggi abbiamo fatto una richiesta di avere il dettaglio dei finanziamenti per capire da dove arrivano, se sono propri o di terzi. Stiamo parlando i finanziamenti della campagna elettorale dove c’era il mandatario". Sulle spese elettorali dichiarate da Giordani intervengono i consiglieri di Opposizione.

BITONCI.

"Noi nella nostra dichiarazione abbiamo messo anche la parte di campagna che era prima di quando si indica il mandatario elettorale e anche quella del comitato - spiega il consigliere Bitonci - vogliamo sapere anche prima del periodo del mandatario quali siano i fiananziamenti, spero ci sia anche l’affitto figurativo della sede in centro che quando l’aveva chiesto la consigliera Pellizzari avevano chiedo dai 12mila ai 15mila al mese, spero ci siano nei 293mila euro. Ribadisco che hanno vinto la campagna anche sulle falsità e sulle bugie, dire che siamo arrivati ultimi non è vero. I soldi erano già stati messi dal governo prima della campagna elettorale, sapevamo che i nostri progetti avevano lasciato libere le risorse per aver lasciato libere le opere. Quei 18milioni servono per opere già finanziati come le Mura, piazzale Boschetti e il Castello dei carraresi, erano state fatte con la vendita di Era. Si liberano ulteriori risorse, gli abbiamo riempito le casse del comune. Il Petrarca? È stata una scommessa vinta, non ci credeva nessuno, i soldi sono arrivati e siamo contenti che anche il Petrarca e una società sportiva famosa a livello nazionale ed europeo abbia ottenuto una cifra così importante”.

CAVATTON.

"Oltre 230mila euro circa di spese elettorali andrebbero spiegate un pochino meglio che con un rigo non c'è scritto nulla probabilmente sono soldi suoi - spiega il consigliere Cavatton - noi abbiamo fatto un accesso agli atti per capire dove sono stati spesi questi soldi e per essere certi che siano tutti soldi che provengono dal portafoglio del primo cittadino. Sulla sede elettorale - conclude - non si può prendere una sede senza pagarla ovvero è possibile che il propritario faccia in modo che non venga retribuita la locazione ma almeno da un punto di vista figurativo queste somme devono essere inserite nel bilancio della documentazione relativa alle spese elettorali".

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