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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Stefani (Lega): «Autonomia del Veneto va avanti. Roma non c'entra e il diritto costituzionale va studiato»

Il parlamentare del Carroccio era stato accusato anche da alcuni esponenti del suo partito di aver votato per l'autonomia della capitale in commissione, trascurando quella della regione di cui è coordinatore

«Spiace che il senatore Franco, dopo 15 anni di parlamento e vitalizio alle spalle, e dopo aver scelto di denigrare più volte il partito che l’ha candidato, oggi si presti a questa polemica priva di senso e confusionaria. Il modello-Zaia di regionalismo differenziato è cento passi avanti nello stato di attuazione». Alberto Stefani risponde così a chi lo aveva accusato di aver partecipato al voto per l'autonomia romana (in realtà era assente quel giorno in commissione), anzichè spingere per quella del Veneto. Oltre che da Franco, Stefani era stato attaccato frontalmente anche dall'altro leghista senza peli sulla lingua, il sindaco di Noventa Padovana, Marcello Bano. Entrambi fedelissimi di Luca Zaia. Il giovane parlamentare invece è vicino a Massimo Bitonci e Matteo Salvini. «La cosa più assurda è che stiamo paragonando due cose completamente diverse: l’autonomia del Veneto riguarda le competenze regionali e prevede un percorso già tracciato dalla costituzione - sostiene Stefani - non il decentramento di funzioni interno tra Regione Lazio e una città capoluogo di 4 milioni di abitanti, che non aumenta assolutamente l’autonomia della regione e nulla c’entra con essa, e da’ più poteri e responsabilità all’ente locale di prossimità. Come già ha ribadito il presidente Zaia, è previsto l’arrivo della legge-quadro nei prossimi giorni direttamente dal ministero, cui seguirà l’intesa tra Stato e Regione, frutto dei plurimi contatti tra Regione e Ministero, su cui il parlamento per legge può esprimersi solo successivamente a maggioranza assoluta a norma di costituzione. Il percorso costituzionale scelto dalla Regione, in coordinamento con professori del calibro di Bertolissi e Antonini, è l’unico percorso che può permettere il raggiungimento del risultato su cui stiamo lavorando. Inoltre, il primo tassello per l’autonomia che è stato già ottenuto, il cosiddetto federalismo infrastrutturale, è arrivato proprio grazie all’approvazione dell’emendamento Stefani al Dl semplificazione. Il diritto costituzionale va studiato, non improvvisato».

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