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Province, summit a Padova: "Non spegneremo riscaldamento scuole"

I presidenti veneti sulla drastica riduzione dei trasferimanti statali prevista dalla riforma in approvazione in Parlamento rassicurano che le scuole non staranno al freddo. Degani annuncia però la chiusura degli uffici amministrativi di Padova per 12 giorni

L'annuncio del presidente nazionale dell'Upi Antonio Saitta di spegnere il riscaldamento delle scuole? Solo una provocazione. Lo ha chiarito oggi il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro nel corso della riunione dell’Upi Veneto che si è tenuta a Padova e che ha visto anche la partecipazione della presidente "di casa" Barbara Degani, di Venezia Francesca Zaccariotto e del commissario della Provincia di Vicenza Attilio Schneck.

SOLO UNA PROVOCAZIONE. “Gli ulteriori tagli di 1.3 miliardi di euro previsti per il 2013 – ha spiegato Muraro, in qualità di presidente Upi – sono per noi inaccettabili perché non ci permetterebbero di erogare i servizi, questo però non significa che spegneremo il riscaldamento nelle scuole: si trattava solo di una provocazione per dimostrare come le Province eroghino servizi fondamentali ai cittadini”.

A PADOVA UFFICI CHIUSI PER RISPARMIARE. La presidente Degani ha confermato l’impossibilità delle Province di fornire servizi a fronte di nuove diminuzioni dei trasferimenti: “Ormai abbiamo tagliato tutte le voci su cui si poteva far economia, i prossimi ad essere tagliati saranno i servizi”. In quest’ottica la presidente annuncia una decisione mai presa fino ad oggi: la chiusura degli uffici amministrativi, dal 22 dicembre al 2 gennaio 2013. “Rimarranno ovviamente operativi tutti i servizi che prevedono la nostra costante reperibilità come la Protezione Civile, le strade, il pronto intervento in caso di neve, l’ufficio stampa. Gli uffici amministrativi, invece, rimarranno chiusi: è una decisione che abbiamo concordato con i sindacati e che ci permette di risparmiare le spese generali di illuminazione, riscaldamento, portineria”.

GLI EMENDAMENTI VENETI ALLA RIFORMA GOVERNATIVA. Mercoledì i presidenti delle Province venete incontreranno a Roma deputati e senatori per presentare loro gli emendamenti alla legge di riforma degli enti provinciali. Tra le proposte di modifica alle legge ci sono, anche, la definizione di un “coefficiente di efficienza” e quella dell’elezione diretta del presidente della Provincia. “Il ministro ci indichi quali sono gli obiettivi economici da raggiungere – ha chiarito Muraro – saremo noi a decidere cosa e dove tagliare: nel caso non raggiungessimo gli standard prefissati allora potrà intervenire un commissario”.

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