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Taglio delle Province, Psi Padova: "Pastrocchio tutto italiano"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

"Per noi socialisti la forma amministrativa immaginata per le provincie è il classico pastrocchio e al contempo un papocchio all'Italiana. Si sarebbe potuto evitare questa confusione amministrativa nominando un commissario con la funzione di traghettare quello che resta delle provincie fino alla loro completa chiusura e al correlato passaggio delle competenze alle regioni ed ai comuni. Allo stesso tempo si sarebbero dovute immaginare le forme regolamentative più opportune per far sì che i comuni sotto una certa soglia di numero di cittadini si accorpassero. Solo così si sarebbe potuto parlare di quella reale razionalizzazione amministrativa territoriale, così necessaria e attesa da almeno 40 anni, con la definizione delle città o aree metropolitane, delle aree vaste omogenee, delle comunità montane e quindi dell'aggregazione dei troppi comuni ancora ingiustificatamente esistenti. Una riforma che oltre all'efficienza fosse realizzata ottemperando pienamente la dimensione democratica della politica e dell'amministrazione".

"Queste elezioni sono solo servite a privare i cittadini della possibilità di eleggere i propri rappresentanti a Palazzo Santo Stefano. Con la scusa di fare risparmiare soldi ai cittadini, ancora una volta, i maggiori partiti hanno trovato il sistema di far decidere tutto nelle antidemocratiche "stanze dei bottoni".

"Saranno i consiglieri comunali ed i sindaci ad eleggere i consiglieri provinciali .

"L'assurdo poi che i consiglieri provinciali uscenti possano candidarsi ma non possano votare, cosi come gli assessori eletti in consiglio comunale ma costretti a dimettersi dalla carica di consigliere nei comuni con più di 15.000 abitanti".

"Il Partito Democratico, poi, principale partito di "sinistra" supporterà alle prossime elezioni provinciali una lista di destra capeggiata da un sindaco di area leghista. Questa è una prospettiva politica che i socialisti non possono certo appoggiare. Il fatto che con queste modalità elettorali e condizioni ci si ritrovi a poter valutare solo queste due possibilità, entrambe insostenibili e deleterie per il governo della nostra provincia, che peraltro per molto tempo ci avevano spiegato che sarebbe dovuta essere abolita, e' la dimostrazione di quanto sia sbagliata questa finta riforma. L'ennesima sconfitta della Politica che nel patetico tentativo di difendere se stessa si accontenta di relegarsi a caricatura di se stessa".

Augusto Da Rin

Segretario Provinciale PSI Padova

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