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Tram, Lonardi: «Quei soldi sono stati consegnati da Draghi. Noi andiamo avanti per bloccare il progetto»

L'opposizione una settimana fa aveva chiesto al governo di fermare la realizzazione di seconda e terza linea. Ieri la notizia di un ulteriore finanziamento, che la minoranza addebita al precedente governo, ma è dentro la legge di bilancio Meloni

«Si ai fondi Pnrr, non al loro spreco. Si a bus eslettrici su tutto il sistema Smart e subito. Non c'è nessuna correlazione tra la nostra richiesta di bloccare la realizzazione del tram e l'assegnazione di altri 23,8 milioni per la terza linea». La voce è quella del consigliere leghista Ubaldo Lonardi, che dopo aver letto della notizia dell'inserimento del Sir2 tra le opere indifferibili e dello stanziamento del 10% in più rispetto a quello già pattuito per realizzare la linea, non ci sta a leggere come una bocciatura della loro richiesta, formulata la scorsa settimana

Translhor

«Noi diciamo noi ai vecchi e dieci volte piu’ costosi tram scelti. No ai pesantissimi debiti che la giunta Giordani vuole contrarre con le tasche dei cittadini padovani. Su tutto cio’, per il bene dei padovani, la nostra battaglia continua - sostiene Lonardi - .Nessuna correlazione tra il documento inviato dalla minoranza in Consiglio comunale agli esponenti del Governo e l’assegnazione a Padova di ulteriori 23,8 milioni di euro di provenienza Pnrr, né tanto meno tra questa assegnazione e l’ incontro della consigliere della Lega Eleonora Mosco con il ministro Salvini. Come non c'è una recente definizione del progetto del tram di Padova come “opera indefferibile”,  cosa che renderebbe la richiesta al governo presentata dall’opposizione destinata al fallimento prima ancora di nascere. Richiesta, elenchi delle opere scelte tra le indifferibili e implementazione del 10% dei fondi Pnrr è tutta opera del precedente governo Draghi». I provvedimenti, in effetti erano stati iniziati da quel governo, ma i fondi del primo trimestre 2023, sono stati approvati da quello attuale. Come dimostrano le carte in mano all'amministrazione, firmate dal ministero delle Finanze il 27 dicembre 2022 ed inserite in una legge di bilancio approvato a fine anno. Draghi ha avviato, Giorgia Meloni ha spinto sull'acceleratore.

I Fondi

«La differenza fra i fondi disponibili e il costo reale di Sir3 e Sir 2 non è di 23.8 milioni, ma di almeno 180 milioni di euro - dice Lonardi, in base a delle stime calcolate dall'opposizione - .Recuperarne una piccola parte va bene, ma lascia aperto il quesito sulla possibilità e necessità di un maxi indebitamento del Comune per reperire le altre risorse necessarie a realizzare un sistema di trasporto costosissimo. Ma soprattutto, ribadiamo, che la nostra richiesta non è quella di rinunciare ai finanziamenti Pnrr per la realizzazione del sistema di viabilità pubblica denominato “Smart”, ma di realizzarlo subito nella sua globalità, cambiando il vecchio tram scelto per le due linee 2 e 3 con moderni bus elettrici che quindi  parimenti non inquinano, non necessitano di i lavori per la messa a dimora della monorotaia, non necessitano dei fili aerei, non necessitano di una flotta di bus sostitutiva per sopperire i fermi del tram e che in un anno possono essere attivati. E tutto ad un costo complessivo di un decimo».

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