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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I Verdi per l'Italia bocciano il tram: «Non è sostenibile e ha costi di gestione da capogiro»

«Il trasporto pubblico locale a Padova è traumatico, e la cura non è più rinviabile: il tram su mono rotaia SIR2 e SIR3 non è il mezzo adatto alla nostra città che necessità di flessibilità, rispetto dell’impatto economico-ambientale e tutela delle attività commerciali»

«Il trasporto pubblico locale a Padova è traumatico, e la cura non è più rinviabile: il tram su mono rotaia SIR2 e SIR3 non è il mezzo adatto alla nostra città che necessità di flessibilità, rispetto dell’impatto economico-ambientale e tutela delle attività commerciali»: ad affermarlo sono i Verdi per l'Italia.

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«Il SIR2 e SIR3 prevede oggi un mezzo obsoleto, altro che all’avanguardia. Le città italiane e europee stanno adottando mezzi elettrici di ultima generazione, flessibili, economicamente vantaggiosi – dichiara Domenico Minasola, presidente di Verdi per l’Italia - e che non necessitano di abbattere oltre centocinquanta alberi e cementificare il Parco Iris per porre le basi di una vecchia mono rotaia. I costi di gestione e manutenzione del SIR3 e SIR2 non lasciano spazio ad una sufficiente strutturazione di navette elettriche che possano coprire quasi per intero il centro città e le aree periferiche. Non solo ma è necessario integrare con razionalità un servizio taxi a prezzo calmierato da un contributo dell’Amministrazione comunale». Aggiunge Sebastiano Arcoraci, vice presidente di Verdi per l’Italia: «Lo stesso genitore del SIR1, Antonio Conte, e cittadini con l’Associazione No Rotaie dichiarano da anni l’obsolescenza di questo mezzo e il costo sproporzionato. Il prestito del PNRR dovrà essere restituito dai nostri figli e nipoti per avere un mezzo trainato dal trattore nel caso di guasto. Un moderno e recente tram adottato a Milano a 3 casse costa 2,15 milioni mentre l’Amministrazione padovana sembra decisa a pagare 116 milioni a Alstom mentre Alstom avrà un costo industriale di 45 milioni. Stiamo aprendo fabbriche francesi in Francia con denaro italiano che andrà restituito da noi all’Europa?». Concludono Minasola e Arcoraci: «Le alternative al SIR esistono e sono molteplici, con possibile incremento del trasporto passeggeri e offerta di posti di lavoro ad autisti con un riconoscimento economico maggiore rispetto a quello di BusItalia Veneto. La linea SIR1 di oltre vent’anni fa? Destinata al naturale termine vita».

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