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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Tratto della Tav Vicenza-Padova escluso dal Recovery Plan: critiche dal centro destra

Il senatore De Poli, l'onorevole Caon e il consigliere comunale Lonardi hanno commentato molto negativamente la notizia dell'esclusione del tratto della Tav Vicenza-Padova dal Recovery Plan

«Ciò che manca è un disegno strategico sul futuro della città di Padova. Certe scelte dimostrano che, purtroppo, come sostengo da anni, c'è un'assenza di visione e di prospettiva. Così' facendo, come padovani e veneti, rischiamo di essere tagliati completamente fuori dai giochi ed è chiaro che non possiamo permettercelo». Così il senatore UDC Antonio De Poli commenta la notizia dell'esclusione del tratto della Tav Vicenza-Padova dal Recovery Plan.

De Poli, Udc

«Come da tempo denunciamo, c'è un gap infrastrutturale da colmare. Se non si colma questo ritardo e il Recovery, sotto questo aspetto, è una straordinaria occasione, rischiamo di perdere quel 'treno' che ci porta dritto verso la Padova del futuro, che guarda in avanti e in positivo contribuendo, da protagonista, allo sviluppo del Nord-est. Tutto questo però comporta capacità di progettazione. Che senso ha programmare, nel Recovery Plan, la Tav fino a Vicenza e non farla arrivare fino a Padova? Siamo ben consapevoli che l'Europa chiede progetti immediatamente cantierabili ma i progetti si preparano e si definiscono in base alle esigenze e alle priorità, direi in base a un 'pensiero'. Non possiamo accettare come veneti di lasciare fuori Padova: è una scelta totalmente sbagliata senza visione, così come non possiamo minimamente pensare di escludere dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza l'Alta velocità ferroviaria Padova-Bologna, fortemente richiesta da categorie economiche ed enti locali». 

Caon, Forza Italia

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Roberto Caon, deputato di Forza Italia:«La notizia dell’esclusione del tratto di alta velocità Vicenza — Padova dal Recovery Fund sposta inevitabilmente in avanti la timeline per la realizzazione dell’opera. Ancora una volta, purtroppo, occorre segnalare che il Nord Est non sembra essere prioritario nei piani di governance nazionale. Da rappresentanti dei cittadini veneti, trentini, sudtirolesi, friulani e giuliani, emiliani e romagnoli, abbiamo l’obbligo di impegnarci a portare la voce del nostro territorio, facendo squadra e superando le divisioni. Se perfino un’opera già finanziata come la Brescia — Padova è soggetta a ritardi o a proroghe, immaginiamo cosa può accadere con la Padova — Bologna, che al momento esiste solo come ipotesi e solo grazie alle tante prese di posizione arrivate da enti locali e categorie economiche nelle ultime settimane. Notizie del genere non devono scoraggiarci ma dare forza alla nostra battaglia, consci del fatto che non possiamo aspettare i prossimi decenni per infrastrutture vitali e necessarie».

Lonardi, Lista Bitonci

Usa parole ancora più dure il consigliere comunale Ubaldo Lonardi, eletto nella Lista Bitonci: «Non scandalizziamoci se Padova viene esclusa dagli investimenti per l’AltaVelocità che il Recovery Fund prevede.Diversamente vorrebbe dire che il Recovery Fund invece che investireimmediatamente sul cantierabile per far ripartire il Paese finanzierebbe i sogni. E sarebbe un fallimento. Comunque anche per Padova. Paghiamo l’indecisione delle amministrazioni padovane, ma ancor più del cosiddetto “Sistema Padova” riguardo l’Alta Velocità negli ultimi 15 anni. Chi è contrario, chi è indifferente (e gli “snob” nella nostra città che vive soprattutto di pubblico impiego sono molti…) e chi è favorevole ma non ha avuto la forza di “imporre” questa scelta mostrando una forte volontà politica a favore della realizzazione di un’opera fondamentale per il futuro. Immagino quanti distinguo, proteste e manifestazione di sindaci accompagneranno nei prossimi anni la scelta del breve percorso da Vicenza a Padova! Non dobbiamo a mio parere nemmeno demoralizzarci. Il tempo perso può e deve essere recuperato ma è necessario procedere fin da subito a tutti gli atti necessari perché la progettazione dell’Alta Velocità Vicenza-Padova prosegua il suo percorso senza distinguo e indecisioni. Altrimenti di "treni" ne perderemo ancora molti. E l’isolamento della città del Santo dall’Alta Velocità, dalla Pedemontane e, Dio non voglia, dall’alta velocità con Bologna porterà alla sua inevitabile decadenza! Essere magari Patrimonio dell’Unesco ma isolati dal mondo che corre non serve a nulla! La recente mozione che tutti noi Consiglieri Comunali dell’Arcella, dimaggioranza ed opposizione, abbiamo inviato e presentato al Sindaco di Padova costituisce un segnale positivo e importante per un’opera che non ha colore politico ma solo il volto del vero bene comune. Essa contiene tre indicazioni: la nuova stazione di Padova non dovrà accentuare la divisione tra il Centro e l’Arcella con nuove imponenti costruzioni, l’interramento o il seminterramento dei binari può essere la possibilità invece di una saldatura anche fisica tra nord e sud, non dovrà essere la scusa per un nuovo implemento del commerciale, già così esageratamente presente in città».
 

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