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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

UdU, occupata Scienze Politiche: «No al governo che taglia ricerca e università. E no al decreto sicurezza»

120 studenti nella sede di via del Santo, c'è anche il cantautore Pierpaolo Capovilla

120 studenti nella sede di via del Santo, il cantautore Pierpaolo Capovilla che si confronta loro. Occupazione in corso a Scienze politiche. E' stata decisa in mattinata, durante un'assemble che si è svolta nella ex facoltà di Scienze Politiche, al Palazzo Wollemborg in via del Santo. «Passeremo la notte qui», dichiarano.

L'occupazione

 “Ground Zero, la Resistenza riparte dall’Università”, questo l'incipit della riunione organizzata da Studenti Per Udu Padova. «Durante l’assemblea – dichiara Enrico Mazzo, coordinatore di Studenti Per Udu Padova -  si è discusso dell’attuale situazione politica e sociale italiana, dall’elevato sottofinanziamento a cui è costretto il sistema universitario al clima di forte conflitto sociale costruito dal governo gialloverde, dal decreto sicurezza di Salvini ai tagli mascherati da risparmi sulla scuola e sull’istruzione in legge di bilancio. Si è poi deciso di occupare la sede di Scienze Politiche dell’Università di Padova per poter proseguire la discussione e portare un forte messaggio di contrasto a questo governo Salvini – Di Maio che continua a non considerare gli studenti e a considerare scuola e Università come servizi da tagliare, mentre porta avanti politiche securitarie e razziste.

UdU

 “È ormai da molti anni che la volontà politica di definanziare e depotenziare il sistema universitario italiano è portata avanti governo dopo governo, ministri dopo ministri – continua Enrico Mazzo -  l’istruzione universitaria è diventata sempre più elitaria, con tasse studentesche alle stelle e numeri chiusi e programmati, rendendo gli atenei italiani e mondiali dei concorrenti di una gara in cui i vincitori sono sempre gli stessi, oltre ad aver sminuito il ruolo culturale che l’Università potrebbe avere nel tessuto sociale, al di là della preparazione al mercato del lavoro.”

Governo

“Luigi Di Maio dichiara di voler mettere più soldi in istruzione e meno ai petrolieri – ancora Mazzo - ma oltre alle chiacchiere gli unici fatti, bozza di Legge di Bilancio alla mano, sono 29 milioni di euro di tagli in scuola e università. Parlano di “Scuole Sicure” in termini di cani antidroga e telecamere, quando le scuole e le università crollano in balia del maltempo. Parlano di risparmi sull’alternanza, di rivoluzione del sistema, quando in realtà c’è solo un nome diverso dato allo stesso sfruttamento di prima, qualche ora obbligatoria in meno, 50 milioni di euro persi chissà dove. Tutte le promesse sull’ampliamento della No Tax Area e sul superamento del numero chiuso si sono rivelate semplici chiacchiere. Nessun investimento, nessuna riduzione delle tasse universitarie, nessun aumento delle borse di studio. Nessun cambiamento, ma anzi si preferisce dare una mancia alle aziende in cambio di qualche assunzione.”

Studenti

«Come associazione studentesca non potevamo stare fermi – conclude Mazzo – per questo abbiamo scelto di attivarci in prima persona e di occupare la facoltà di Scienze Politiche per mandare un messaggio chiaro a questo governo. Abbiamo scelto di occupare l'università perché è il simbolo più chiaro di come sia un luogo bistrattato e trascurato da tempo, quello dell'istruzione e della formazione. Noi non ci stiamo. Questo governo deve gettare giù la maschera. Non è cambiamento, è repressione! La sicurezza nelle scuole e nei luoghi di lavoro, l’inclusione del diverso, la tutela del cittadino contro i fascismi sono l’unica sicurezza di cui abbiamo bisogno! Siamo stanchi delle bugie di questa politica. Basta giochi di potere sulla pelle degli studenti! L’Italia ha bisogno di un sistema di istruzione finanziato, gratuito, accessibile a tutti, democratico, al passo coi tempi: non di proclami e dichiarazioni senza alcuna sostanza».

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