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Via Friburgo, da destra a sinistra critiche a Micalizzi: «Non ha voluto ascoltare»

I residenti che da anni chiedono sia risolto il problema del rumore sono l'unica voce soddisfatta. Da maggioranza, opposizione e ambientalisti, una raffica di critiche per l'abbattimento degli alberi

Si è scatenata una bagarre dopo che alle prime luci del giorno lungo via Friburgo sono stati abbattuti un centinaio tra alberi e piante per far posto al cantiere dove saranno installate delle barriere fonoassorbenti. Un progetto che nello specifico prevede non la messa a terra delle piastre creando così un paesaggio tipico dell'autostrada, ma l'utilizzo di terra per creare una cornice naturale alta tre/quattro metri, sopra le quali verranno posate le barriere. Da un lato e dall'altro sono previste piante e nuovi alberi. Nonostante questo sia stato discusso e votato nei vari passaggi che rendono esecutivo un progetto, è riesplosa la polemica tra coloro che mai avrebbero tagliato quegli alberi che per molti erano in salute.

Rumore

Il comitato che invece da sempre si batte affinché fosse definitivamente risolto il problema del rumore, è il solo dal quale arriva apprezzamento per questa operazione: «A nome di tanti residenti della zona vogliamo ringraziare l’amministrazione comunale che ha mantenuto l’impegno di realizzare le barriere fonoassorbenti. Da più di 20 anni qui chiediamo di proteggerci dal rumore insopportabile che proviene dalla strada e dalla ferrovia di treni merci. Per anni abbiamo presentato petizioni e istanze. Abbiamo chiesto, siamo stati ascoltati e oggi si è finalmente iniziato il lavoro. Il progetto porterà anche nuovo verde riqualificando il giardino vicino le nostre case, mettendolo in sicurezza, piantando nuovi alberi, proteggendola dalla strada e dal rumore delle auto e della ferrovia». Una voce che rimane comunque isolata. 

Tarzia

In tantissimi invece, da sinistra a destra, hanno criticato l'operazione. Ad esempio il consigliere comunale Luigi Tarzia, che della maggioranza fa parte visto che è stato eletto nella lista del Sindaco Sergio Giordani: «Sono deluso anche per le modalità di inizio lavori, all’alba e quasi di nascosto,  dando la sensazione di nascondere qualcosa. Ho lavorato, insieme all'assessore Andrea Colasio per trovare una mediazione e una  soluzione tecnica migliorativa, ma era necessario a mio avviso anche un passaggio nelle commissioni consiliari competenti. Invece nonostante anche una copiosa raccolta firme si è deciso di iniziare i lavori, noi che ci vantiamo tanto della cosiddetta partecipazione». Il consigliere è sintonizzato sulla stessa lunghezza d'onda dell'ex assessora Chiara Gallani, forse è la prima volta. «In un contesto di normalità il rumore andrebbe ribaltato a chi lo provoca e trovo strano che in questa vicenda, nonostante i miei suggerimenti, che  fin dall’inizio il gruppo ferrovie dello Stato non sia stato coinvolto nella progettualità, che doveva e poteva essere più ampia e solida con il loro contributo anche in termini di risorse economiche e invece solo il comune si è accollato il costo dell’opera, come se fosse solo la Viabilita ordinaria a creare rumori, quando in quella zona passano anche i treni merci». Infine l'ultima stoccata al vice Sindaco, Andrea Micalizzi: «Penso che dovevamo fare meglio e si è andati avanti nonostante una copiosa raccolta firma e spero se ne discuta  comunque presto nelle commissioni competenti perche’ nelle commissioni e in aula si deve costruire il consenso soprattutto su vicenda dove ci sono contrapposizioni e sensibilità diverse». 

Moneta

Il consigliere Moneta parla di "grave delitto": «L'Assessore Micalizzi aveva promesso un incontro con la cittadinanza: dialogo che ormai non ci potrà mai essere. Ha preferito realizzare un vero e proprio scempio in una zona confinante con gli orti sociali, che senza più alberi ora assorbiranno lo smog del traffico che transita per via Friburgo. Quello che è accaduto nella notte è davvero pazzesco. Dopo la mia interrogazione e quella della collega Gallani, durante il Consiglio comunale della scorsa settimana, il Vicesindaco aveva assicurato di riprendere in mano il progetto per le opportune valutazioni tecniche, anche assieme ai cittadini. Eravamo concordi nel convocare entro breve una Commissione congiunta Urbanistica - Ambiente per discutere delle possibili alternative progettuali, in quanto la valutazione di impatto acustico sembra incompleta e la realizzazione delle barriere fonoassorbenti così come proposta dall'Amministrazione non risolverà alcun problema dei residenti. In questa città non esistono più democrazia, né trasparenza, né ascolto. Questo è il triste epilogo di una morte preannunciata da tempo».

Verdi per l'Italia

Sulla questione firme ci tornano in tanti: «Il Comune di Padova e il vice sindaco Andrea Micalizzi tappano la bocca a 33mila residenti abbattendo 120 alberi di significativo fusto, alla Stanga in via Friburgo, senza battere ciglio?», fa notare Domenico Minasola, presidente di Verdi per l’Italia. E' chiaro però che i firmatari non possono essere tutti residenti di quella zona, anzi c'è addirittura la possibilità che non siano neppure padovani, ma tant'è. «Un lutto ambientale con 120 necrologi di perenni piante – aggiunge Sebastiano Arcoraci, vice presidente di Verdi per l’Italia - abbattute all’alba e quasi di nascosto. Tutto ciò per l'installazione di nuovi pannelli fonoassorbenti, a discapito di 120 alberi adulti che mediamente assorbivano 20 tonnellate annue di CO2». 

Tutta Nostra la Città

«Anche questa volta - fa sapere Luca Lendaro di Tutta Nostra la Città - si è trascurato un vero dialogo con i residenti che portasse a valutare soluzioni alternative, ignorando tra l’altro una petizione con 33.614 firme. La trasparenza è stata pressoché inesistente perché ci risulta che non sia disponibile una seria valutazione di impatto acustico legata al progetto.Questi alberi ad alto fusto vengono sacrificati per realizzare barriere fonoassorbenti di sei metri quando gli edifici della zona sono alti anche 18 metri, con un progetto di trasformazione di cui sono chiari i costi economici e ambientali ma non i benefici. Né gli alberelli che promettono di piantare per sostituire quelli eliminati hanno la minima possibilità di sostituirli nell’azione di mitigazione dell’inquinamento e del calore estivo. In un quartiere fortemente interessato da processi di cementificazione, che rientra nell’area particolarmente inquinata da un inceneritore per il quale è prevista la quarta linea entro il 2025, la leggerezza con cui si lascia spazio alle soluzioni sbrigative e incompatibili con la tutela ambientale lascia sgomenti». 

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