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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Viabilità sul cavalcavia Borgomagno, scontro Pd- Coalizione Civica

Gli "orange" scrivono al sindaco chiedendo di tornare ad una sola corsia di marcia e mettono nel mirino il suo vice, Andrea Micalizzi

Coalizione civica boccia il doppio senso sul cavalcavia Borgomagno. Il gruppo territoriale Arcella, San Carlo Pontevigodarzere del movimento politico ha inviato una lettera al sindaco Sergio Giordani, evidenziando il profondo disagio per la modifica della viabilità introdotta a partire dal 20 settembre scorso sul ponte che collega il centro all'Arcella e che vede il traffico automobilistico in promiscuità con il trasporto pubblico sia su gomma che su rotaia.

Le contestazioni

Il gruppo se la prende con il vicesindaco Andrea Micalizzi, che starebbe osteggiando una nuova retromarcia per riportarlo a senso unico. Scelta per cui invece spinge invece l'assessore alla mobilità, Andrea Ragona. Pd contro Coalizione Civica. Lavori pubblici con tro mobilità. I due gruppi tra un po' entreranno in campagna elettorale con idee diverse? Gli "orange" nella lettera evidenziano come: «La scelta penalizzi fortemente i mezzi pubblici non risolve il problema della accessibilità al quartiere. Il 29 luglio scorso furono esposte dal vicesindaco Micalizzi le diverse soluzioni immaginate per rispondere alle pressanti richieste di alcuni commercianti dell’Arcella, che lamentavano un calo di volume d’affari a loro dire riconducibile alla istituzione del senso unico sul cavalcavia Borgomagno in seguito ai lavori di messa a norma effettuati soprattutto a carico della corsia ovest. Tra queste l’inversione del senso unico, l’apertura del vicolo Tiziano Aspetti con installazione della relativa semaforizzazione, lo spostamento delle barriere di sicurezza sul lato ovest in modo da allargare nuovamente la corsia dedicata alle auto e l’utilizzo promiscuo delle corsie del tram. Delle opzioni esposte quella poi adottata è sempre stata considerata da noi la peggiore in assoluto».

Zaratin

Laura Zaratin, presidente di Coalizione Civica e componente del gruppo territoriale, aggiunge: «Non era difficile prevedere che con la ripresa delle attività economiche e la riapertura delle scuole tale scelta avrebbe causato un notevole aumento del traffico privato sul Borgomagno e la pesante penalizzazione, in termini di tempi di percorrenza e quindi di puntualità, delle linee di trasporto pubblico. Tutto questo si unisce ai lunghi tempi di attesa per pedoni e ciclisti e all’aumento della pericolosità degli incroci a raso per queste categorie di utenti, che non ci sembrano risolti con la recente adozione del passaggio a zig-zag lato Arcella. La soluzione adottata risulta ancor più incomprensibile se consideriamo i due cavalcavia ferroviari (ponte Dalmazia e ponte Unità d’Italia, ndr) costruiti proprio per sgravare il Borgomagno e a tutt’oggi sottoutilizzati, e gli investimenti fatti per realizzare delle linee di trasporto passeggeri su corsia riservata, le uniche che garantiscono tempi di percorrenza certi, frequenze elevate ed un conseguente utilizzo in alternativa alla mobilità privata».

La richiesta

La lettera si chiude quindi con una chiara richiesta al sindaco Sergio Giordani: «Chiediamo quindi, valutando anche le grandi potenzialità del trasporto pubblico padovano, di rivedere la scelta fatta, considerati anche gli importanti investimenti che l’amministrazione sta facendo per rendere disponibili reali progetti di mobilità sostenibile per la nostra città. Conosciamo l’impegno suo e dell’assessore Ragona per il futuro della mobilità a Padova, che non può sposarsi con il traffico privato che paralizza anche i mezzi pubblici: chi desidera recarsi all’Arcella per le sue attività, siano esse di lavoro, svago o shopping, non ha certo trovato beneficio a seguito delle modifiche adottate da settembre sul cavalcavia Borgomagno. Al contrario, un trasporto pubblico locale che permetta a tutte le categorie di cittadini di raggiungere sia il centro città che i quartieri circostanti velocemente, in sicurezza, con il minore impatto ambientale possibile è la soluzione attuale e futura. Siamo certi che la vivibilità di una città (che comprende anche la presenza e la prosperità degli esercizi commerciali di quartiere) ne avrà solo da guadagnare».

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