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Camera, striscione di Zan contro Fontana: «No ad un presidente omofobo, pro Putin»

La protesta venerdì 14 ottobre contro il leghista poi eletto alla Camera. L'iniziativa partita dalla trevigiana Rachele Scarpa e dal deputato padovano dem

Il deputato padovano Alessandro Zan è tornato a far parlare di sé durante le votazioni per eleggere il nuovo presidente della Camera. Insieme alla trevigiana Rachele Scarpa ha alzato durante la votazione uno striscione contro il leghista Lorenzo Fontana, poi eletto presidente

La protesta

«In aula, contro la candidatura di Fontana. La destra vuole eleggere un Presidente della Camera amico di Putin, contro i diritti delle donne, esplicitamente omofobo – scrive Zan su Facebook prima del voto - .Lo scivolamento verso Orban inizia affidando il Parlamento a due figure divisive e reazionarie. L’ossessione della destra contro i diritti emerge già nei primi due giorni di legislatura». «All’inizio della seduta abbiamo esposto in aula questo striscione – aggiunge Scarpa -.Non dimentichiamo le simpatie di Lorenzo Fontana per Vladimir Putin, il suo citarlo come modello morale a cui l’Occidente avrebbe dovuto rivolgersi, la sua partecipazione come osservatore al referendum farsa per l’annessione russa della Crimea, le sue magliette in cui chiedeva il taglio delle sanzioni alla Russia. Non dimentichiamo il World Congress of Families a Verona, fortemente voluto da Fontana. Non dimentichiamo le sue posizioni discriminatorie, misogine, reazionarie. Da quel giorno Verona ha cambiato volto: da pochi giorni ha aderito alla Rete Ready, contro le discriminazioni. Lorenzo Fontana non è cambiato affatto. Non ci rappresenta». Dopo pochi secondi i funzionari della Camera hanno strappato lo striscione dalle mani dei due deputati dem, ma foto e video hanno fatto in pochi minuti il giro dei social e del Web.

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