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Sarà in zona stazione piazza Norma Cossetto. Giordani: «Gesto istituzionale»

L'amministrazione di Padova, con una decisione della giunta comunale, ha deciso di intitolare una piazza, in zona stazione, a Norma Cossetto, studentessa all’università di Padova e vittime delle foibe

L'amministrazione di Padova, con una decisione della giunta comunale, ha deciso di intitolare una piazza, in zona stazione, a Norma Cossetto, studentessa all’università di Padova e vittime delle foibe. Norma Cossetto, figlia del gerarca fascista di Visinada, Giuseppe Cossetto, viene torturata, uccisa e gettata in una foiba la notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1945. Un drammatico momento della storia del Paese, immediatamente di seguito all’Armistizio che divide ancora oggi, anche a sinistra. Il giorno dopo la decisione della giunta. E' un percorso lungo quello che ha portato a questa conclusione, l’intitolazione della piazza. Nasce da lontano, con la giunta precedente, in epoca Bitonci. Fu proprio una consigliera eletta nella lista dell’allora sindaco, Fernanda Saia, a presentare la mozione in consiglio.

Coalizione Civica

Assente l’assessora Marta Nalin, al momento del voto in giunta, presente invece Chiara Gallani che ha sollevato qualche leggero dubbio sull'opportunità, per quanto riguarda le assessore di Coalizione Civica. Abbiamo quindi sentito due consiglieri. Daniela Ruffini ha semplicemente dichiarato: «Il giorno che il sindaco decide di voler fare un approfondito dibattito sul tema sono disponibile». Roberto Marinello è entrato più nel merito della questione: «Noi avevamo fatto una proposta di intitolare una piazza a tutte le donne vittime di violenza. Ma non mi sarei mai opposto all'intitolazione a Norma Cossetto. Al tempo, nel 2016, ci astenemmo. Non tanto per la fine orribile che questa ragazza ha fatto, una donna non può essere trattata in quel modo. Ci astenemmo perché era evidente ci fosse una grossa volontà di speculare su quella vicenda e quindi sulla sua figura. Ma è chiaro che fa orrore quello che è successo, va evitato il tentativo di strumentalizzare della destra che non si può e non si deve seguire su questa strada. Anche perché si comincerebbe a parlare di quante donne e partigiane hanno fatto una fine indicibile. Deve essere un discorso alla condanna totale dell'uso della violenza. Sulle donne prima di tutto, che sono poi quelle che pagano il prezzo più alto, nei conflitti». Aggiunge poi il consigliere Roberto Marinello: «Questi orrori sono spesso legati alla guerra, e può suonare anche velleitario, ma l'impegno di tutti per evitare i conflitti deve essere messo al primo posto. Io, nel mio piccolo, cerco di farlo». 

Il sindaco

Dal canto suo il sindaco Sergio Giordani ha cercato di spegnere immediatamente l’accendersi di qualsiasi polemica: «Il nostro è un semplice gesto istituzionale che ne segue altri di molto più significativi. Mi riferisco ad esempio al conferimento a Norma Cossetto della laurea ad honorem nel 1949 su proposta del deputato Concetto Marchesi, già Rettore dell’Università di Padova e figura chiave della resistenza italiana o alla medaglia d’oro al valor civile conferita nel 2005 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a questa giovane istriana, studentessa della nostra Università, che fu torturata, violentata e gettata viva nella foiba di Villa Suriani. Come istituzione ci teniamo lontanissimi dalle polemiche e dalle strumentalizzazioni, sempre sbagliate. Piuttosto pensiamo sia nostro dovere lavorare alla riconciliazione, alla memoria, al riconoscimento e al rispetto che tutti dobbiamo riguardo all’enorme sofferenza cui furono costretti in quegli anni centinaia di migliaia di italiani costretti ad abbandonare le loro terre e i loro beni e accolti talvolta con freddezza e ostilità dai connazionali».

Eleonora Mosco

Soddisfazione nell'opposizione. Ma anche un po' di polemica. Eleonora Mosco, ex vice sindaco con Massimo Bitonci e consigliera di Forza Italia non è stata tenere né con Giordani e neppure col Pd: «Finalmente una proposta che viene percepita anche dalla volontà dell’opposizione e non posso che accoglierla in senso positivo. Non vorrei fosse un tentativo di porre rimedio a quanto accaduto l’anno scorso quando si negò una sala del comune per presentare un fumetto sulla vita di Norma Cossetto. Non mi stupisco della solita incoerenza del Pd che quando gli fa comodo si astiene come il 29 agosto del 2016. I consiglieri di opposizione presenti non votarono, tra questi anche l’attuale portavoce del sindaco, Massimo Bettin e i consiglieri Betta, Zampieri, Beda, Piron e Colonnello. Questa è la prova dell’ipocrisia, della contraddittorietà e dell’incoerenza che è resa evidente da degli atti pubblici. L’ipocrisia che tenta di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, la convinzione di Giordani che è costretto ad accontentare tutti per tenere in piedi l’amministrazione».

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