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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute Abano Terme

Al policlinico di Abano Terme 10 mila interventi di protesi al ginocchio in dieci anni

La casistica record e l’esperienza del reparto della struttura veneta, aperto nel 1994, saranno presentate durante il webinar sull' aggiornamento sull’uso della robotica in chirurgia ortopedica

Al Policlinico Abano Terme sono stati eseguiti diecimila interventi di protesi al ginocchio negli ultimi dieci anni, mille di questi con tecnologia robotica, di cui è stato pioniere dal 2011. La corposa casistica della struttura sanitaria, che ha sede nell’omonima città termale del Veneto, è tra le più ampie d’Italia. I risultati ottenuti, già oggetto di numerose pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali, saranno ripercorsi oggi durante il webinar “Aggiornamento sull’uso della robotica in chirurgia ortopedica” (h. 19-20.30), organizzato dalla Siagascot, la Società Italiana Artroscopia, Ginocchio, Arto Superiore, Sport, Cartilagine, Tecnologie Ortopediche (il link per partecipare è https://www.gotomeet.me/SIAGASCOT-ORTO/2-tappa-percorso-robotica).

Giorgio Franceschi

In particolare, Giorgio Franceschi, referente della Chirurgia Robotica e Computer Assistita e membro della Commissione Interdisciplinare Tecnologie Ortopediche e Rapid Recovery della Siagascot per lo studio e applicazione di percorsi terapeutici individuali, intervisterà, all’inizio dell’evento formativo, il professor Fabio Catani, Direttore Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda Ospedaliero-universitaria - Policlinico di Modena, insieme al quale, un decennio fa, l’équipe fondata da Roberto Nardacchione, ora senior consultant della struttura, ha fatto da apripista in Italia nell’utilizzo del robot Mako Rio. Una banca dati, quella costruita al Policlinico di Abano, da mettere a disposizione della comunità medico-scientifica.

Centro di eccellenza per la robotica

AI Policlinico di Abano il reparto di Ortopedia II – Chirurgia del Ginocchio utilizza la tecnologia Mako Rio, importata dagli Stati Uniti, per protesi mono-compartimentali (sostituzione di una sola parte dell’articolazione danneggiata) o totali di ginocchio in pazienti affetti da grave artrosi che causa loro limitazioni nel camminare e nello svolgere le normali attività quotidiane. Dopo la valutazione clinica del paziente, si procede all’acquisizione di una tac tridimensionale sulla quale il chirurgo può programmare virtualmente il posizionamento ottimale della protesi per ripristinare la cinematica del ginocchio. Una volta pianificato l'intervento al computer, in sala operatoria si procede all’intervento grazie all’utilizzo di un sistema di telecamere a infrarossi che si interfacciano con alcuni sensori posizionati sul ginocchio. Il chirurgo può collocare la protesi così come è posizionata sul modello virtuale e riprodurre fedelmente il lavoro preimpostato. L'operazione viene seguita su un monitor simulando il lavoro in artroscopia e il medico, mediante un braccio guidato dal software, effettua la fresatura per l'alloggio della protesi. «Con questa metodica, impiegata da professionisti con lunga esperienza – spiega il dottor Nardacchione - si limano gli errori dovuti al gesto chirurgico, senza dimenticare il grande risparmio di tessuto osseo. Cementata la protesi, l'intervento si conclude con la consueta sutura per strati dei tessuti e il paziente inizia a distanza di poche ore il recupero funzionale».

I vantaggi

L’impianto di protesi tramite il sistema robotico è più accurato rispetto alla tecnica manuale. «Questo strumento – spiega il dottor Franceschi - offre al chirurgo la soluzione per il trattamento mini-invasivo di pazienti. Si riducono i tempi di recupero post-operatorio, di ricovero e di ripresa della mobilità oltre che il sanguinamento durante l’intervento e nel post-operatorio. Inoltre, consente un miglior controllo del dolore dopo l’operazione». La degenza dura due o tre giorni ed è prevista una riabilitazione fisioterapica precoce per il raggiungimento di un’ottimale autosufficienza.

L’équipe

Fondato nel 1994 dal dottor Nardacchione, attualmente il team dell’Ortopedia II – Chirurgia del Ginocchio è guidato da Emanuele Furlan e formata da Giorgio Franceschi, referente proprio della Chirurgia Robotica e Computer Assistita, Alberto Girotto, riferimento per chirurgia protesica ad alta complessità, oltre che dagli ortopedici Mattia Berti e Fabrizio De Nardi. A loro si aggiunge il senior consultant Nardacchione, sempre presente e pronto a condividere la sua lunga esperienza e qualche quotidiana “pillola di saggezza”. Il reparto si occupa di un ampio spettro di patologie di carattere traumatico (lesioni meniscali, legamentose e cartilaginee), di carattere degenerativo (gonartrosi – artrosi del ginocchio) e legate al morfotipo (deviazioni assiali – varo o valgo, lussazioni di rotula).

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