Aviaria, inzia la fase 2. Coldiretti denuncia le incertezze sugli indennizzi
Bressan: «Sono indispensabili gli aiuti per gli allevamenti che stanno sostenendo costi altissimi»
Ak via la fase 2 dell'influenza aviaria. Con nuove disposizioni ministeriali per le zone ad alto e medio rischio e i primi accasamenti che saranno possibili dall’8 febbraio nelle zone più lontane dai focolai. «Restano però - sottolinea Coldiretti Padova - le incertezze sui tempi e gli importi degli indennizzi per gli allevamenti che in questi mesi hanno subito pesanti danni diretti e indiretti».
Zur
Non solo Covid quindi. Mercoledì scorso il Ministero della Salute ha rimodulato la zona di ulteriore restrizione (Zur). I Comuni che vi rientrano sono distinti in area ad alto rischio e a medio rischio, quest’ultima ulteriormente suddivisa ad alta e a bassa densità. Per la nostra provincia rientrano nell’area ad alto rischio le zone più colpite dai contagi e con una maggiore densità di allevamenti: tutta la bassa padovana ad ovest dell’autostrada Padova - Bologna e l’area ovest Colli. Nella zona a medio rischio e ad alta densità sono compresi i Comuni del Destra Brenta, Padova e cintura urbana, parte delle Terme Euganee e di alcuni comuni confinanti con il lato est dell’autostrada Padova Bologna. Il provvedimento resterà in vigore fino al 31 marzo prossimo.
Bressan
«Stiamo attraversando ancora una fase molto delicata, - spiega Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova - nella quale andrà prestata massima attenzione alle ulteriori misure di biosicurezza per evitare nuovi rischi di contagio e dare agli allevamenti la possibilità di ripartire poco per volta. Da sempre gli allevatori sono attenti alla sicurezza sanitaria e da parte loro l’impegno non è mai mancato in questo senso. Resta più aperta che mai, invece, la questione degli indennizzi sulla quale chiediamo un passo avanti. Ci aspettiamo soprattutto un deciso sostegno economico agli allevamenti come del resto stiamo chiedendo ormai da mesi al Governo e alla Regione. Oltre al ristoro dei danni direttamente legati al contagio vanno considerati anche i danni indiretti subiti dalle aziende agricole, dai maggiori costi da sostenere in questa fase al mancato reddito, alle difficoltà di ottenere liquidità. A questo proposito - continua Bressan - Coldiretti aveva chiesto già alla fine del 2021 una moratoria sui mutui e ora arrivano i primi riscontri anche da parte delle banche che hanno avviato iniziative a sostegno del settore».
I rischi
Tornando al provvedimento del Ministero della Salute, in complesso sul territorio vengono rimodulate le restrizioni. Restano maggiori nella zona ad alto rischio, dove non è ancora possibile l’accasamento di pollame ad eccezione di eventuali deroghe concesse dalle autorità sanitarie al di fuori delle zone di protezione e di sorveglianza. Da metà mese dovrebbero decadere anche queste due distinzioni e saranno definite le nuove regole per una progressiva ripartenza. Nelle zone a medio rischio gli accasamenti di polli, tacchini da carne e pollastre sono consentiti a partire dall’8 febbraio, previo parere favorevole della Regione per le zone ad alta densità. Sono molto dettagliate le istruzioni per i movimenti dei capi avicoli nelle diverse zone verso i macelli e con tutte le procedure da seguire in azienda. C’è anche una raccomandazione per i cacciatori: dovranno dare tempestiva segnalazione di uccelli morti presenti nelle aree di caccia, disinfettare gli indumenti, smaltire correttamente le parti di selvaggina non utilizzate, con il divieto di movimentare specie di volatili selvatici sensibili. Le prossime settimane sono attesi ulteriori provvedimenti.