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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

La diagnostica al centro. E sempre più ricerca: il bilancio dell'Irp Città della Speranza

Si è tenuta l’Assemblea dei Partecipanti dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, durante la quale è stato presentato il bilancio consuntivo 2018 approvato dal Consiglio di Amministrazione

Si è tenuta nella mattinata di mercoledì 10 luglio l’Assemblea dei Partecipanti dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, durante la quale è stato presentato il bilancio consuntivo 2018 approvato dal Consiglio di Amministrazione. Un anno che ha visto confermata l’efficacia del nuovo modello di governance, sancito dallo statuto a metà 2017, che pone al centro le attività di ricerca e diagnostica.

Più 50% di investimenti

Tale passo avanti ha permesso di effettuare un 50% in più di investimenti, grazie anche al venir meno dei costi di gestione relativi alla struttura, passati in carico a Fondazione Città della Speranza. «Ciò mette in evidenza come i costi di gestione per attività tipica - ha affermato l’amministratore delegato Andrea Camporese - siano passati da 1.621.000 euro circa a oltre 2.420.000 euro. L’utile si attesta a 30.746 euro, in linea con gli scopi dell’Istituto, le aspettative dell’andamento e con il bilancio preventivo. Il contributo fondamentale continua ad essere dato da Fondazione Città della Speranza e Fondazione Cariparo, con cui si sta lavorando per il sostegno negli anni futuri e, grazie a quanto sarà deliberato, potremo predisporre il bilancio preventivo del prossimo triennio (2020-2022) entro la fine del 2019. Sarà l’aggiornamento del Piano Triennale della Ricerca 2019-2021 che porrà basi solide e chiare dal punto di vista sia scientifico che finanziario sugli obiettivi, i risultati attesi e gli investimenti necessari in facilities, attrezzature e personale».

Le attività

Sul piano prettamente scientifico, la direttrice Antonella Viola ha sottolineato la grande attrattività di IRP con il reclutamento di nuovi ricercatori e le numerose richieste di collaborazione e affiliazione che giungono pressoché ogni giorno da varie parti d’Italia e dall’estero. La validità della ricerca di IRP è dimostrata anche dalla capacità dei ricercatori di ottenere finanziamenti nazionali (es. AIRC, Telethon, Fondazione Veronesi, Miur) e internazionali (es. ERC, Horizon 2020). Il potenziamento del parco strumenti, inoltre, ha consentito di completare la facility di microscopia e di avviare quella per la stampa dei tessuti. Ciò grazie ai 750mila euro messi a disposizione da Fondazione Città della Speranza nel 2019 e alla previsione di altri 750mila nel 2020. Altre novità dell’anno in corso riguardano l’istituzione da un lato di un grant office, in collaborazione con Fondazione Penta, per aiutare i ricercatori ad individuare i bandi di ricerca più appropriati, dall’altro di una commissione brevetti per promuovere il trasferimento tecnologico e consentire alla ricerca di esprimere appieno il suo potenziale. Punti di forza evidenziati a dicembre anche dallo Scientific Advisory Board che ha valutato, per la prima volta, gli indirizzi strategici e le iniziative intraprese dalla direzione scientifica.

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Le sfide

Non mancano, tuttavia, le sfide, come osserva la dottoressa Viola: «Credo sarà necessario lavorare su due fronti: creare nuove aree di eccellenza nella ricerca clinica pediatrica e permettere alla pediatria di Padova di esser leader nel campo delle terapie avanzate. La neuroimmunologia e la cardiologia sperimentale possono rappresentare aree di convergenza per gli interessi scientifici di diversi gruppi      presenti in IRP, in Clinica Pediatrica e in Università. Per quanto riguarda lo sviluppo delle terapie avanzate, l’Istituto è in ritardo rispetto ad altri centri di ricerca internazionali e italiani, anche a causa della carenza di infrastrutture dedicate sul territorio padovano. Quello che possiamo fare è sostenere i migliori progetti in questo ambito e lavorare insieme agli altri partner istituzionali per favorire un rapido trasferimento dei prodotti della ricerca. In questo senso, si potrebbe valutare la creazione di start-up innovative, laddove si identifichino dei prodotti definiti e dei chiari processi in grado di portarli al letto del paziente».

Dinamicità e multidisciplinarietà

Il presidente di IRP, prof. Antonio Parbonetti, eletto all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione a gennaio 2019, ha sottolineato come oggi l’Istituto si caratterizzi per dinamicità e multidisciplinarietà, fondamentali per affrontare un’ulteriore fase di crescita: «In tale prospettiva, pare necessario mettere in campo azioni e interventi che aumentino la visibilità e la reputazione di IRP in ambito non solo locale e regionale. Alle numerose iniziative già in essere, sarà necessario affiancare ulteriori interventi che permettano di superare le molte diffidenze, che si percepiscono in alcuni ambiti, e valorizzino le specificità di una comunità di ricercatori di elevata qualità. È un impegno che ci pare fondamentale anche, ma non solo, in un’ottica di incremento delle capacità di fundraising».

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