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Sapori d'Autunno, la 19esima edizione si chiude con la visita del ministro Casellati

Un grande successo per i due weekend di Sapori d’Autunno, la mostra-mercato dei prodotti locali in Prato della Valle, che ha chiuso la 19esima edizione con un bilancio davvero positivo sia in termini di affluenza che di partecipazione delle aziende agricole che hanno rappresentato tutto il territorio

Un grande successo per i due weekend di Sapori d’Autunno, la mostra-mercato dei prodotti locali in Prato della Valle, che ha chiuso la 19esima edizione con un bilancio davvero positivo sia in termini di affluenza che di partecipazione delle aziende agricole che hanno rappresentato tutto il territorio. 

Maria Elisabetta Alberti Casellati

Il vicepresidente della Provincia di Padova Vincenzo Gottardo, per la giornata conclusiva, ha invitato Maria Elisabetta Alberti Casellati, neo ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione amministrativa che, assieme al senatore Antonio De Poli e i rappresentanti delle associazioni di categoria, hanno affrontato alcuni problemi emergenti nell’ambito dell’agricoltura. Alla tavola rotonda, organizzata all’interno dello spazio del Consorzio di tutela del Friularo di Bagnoli, sono intervenuti il presidente CIA Confederazione Italiana Agricoltura Luca Trivellato, sul tema: “Più liquidità alle aziende agricole”, il presidente Confagricoltura Michele Barbetta, sul tema “Alluvioni e siccità: la tutela del territorio agricolo padovano” e il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Antonia Ricci che ha parlato dell’emergenza dell’influenza aviaria come una grave minaccia per l’avicoltura del territorio.  «L’agricoltura è patrimonio ambientale, di bellezza ma anche di economia - ha detto il ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati - e nel richiamare il valore della terra dimostra come sia possibile coniugare tutto questo in modo armonioso. Nei vari stand che ho visitato, ci sono i figli che portano avanti le tradizioni agricole, gastronomiche ed enogastronomiche dei padri. Una passione che è ritornata e valorizzata anche perché c’è una cultura del cibo buono e sano. Ad arricchire la manifestazione, c’è stata la presenza degli istituti scolastici. In particolare il Duca degli Abruzzi, che è una sorta di modello. Lì c’è un terreno di 8 ettari dove si producono vari prodotti, dalle piante alle verdure, dalle carni ai formaggi, ma in questa scuola gli studenti non imparano solo un mestiere, si immettono direttamente nel mondo del lavoro. È una sperimentazione straordinaria per ritornare a quelle professioni di un tempo che oggi non ci sono più».

Sapori d'Autunno

A Sapori d’Autunno hanno collaborato gli studenti degli istituti Duca degli Abruzzi e Pietro d’Abano. Gli studenti dell’istituto agrario hanno venduto formaggi, vino, piante e ortaggi prodotti nella loro scuola, mentre quelli dell’alberghiero hanno allestito la caffetteria dei sapori, confezionando torte e specialità di pasticceria. «È stato un grande successo e una grandissima soddisfazione - ha detto Vincenzo Gottardo - questa manifestazione continua ad avere come obiettivo quello di avvicinare il consumatore al produttore e in questi due weekend ne abbiamo avuto la riconferma. Le persone sono sempre più numerose e attente alla loro alimentazione, curiose di sapere dove e come si producono le materie prime. Compito delle Istituzioni è proprio quello di rassicurare il consumatore e creare una cultura del cibo sano a km zero. È stata una splendida occasione anche per incontrare il neo ministro Casellati, non solo per fare una passeggiata tra gli stand con i migliori prodotti della terra esposti a “Sapori d’Autunno”, ma anche per offrire l’occasione alle nostre associazioni di categoria di far giungere al Governo le istanze e le criticità che si trovano ad affrontare quotidianamente nel settore primario: la siccità, le alluvioni, il bisogno di mettere in sicurezza il territorio dal punto di vista idrogeologico, l’invasione dei cinghiali nella zona dei Colli Euganei e l’influenza aviaria. È fondamentale creare occasioni di confronto e portare all’attenzione del Governo un comparto davvero fondamentale come quello primario». 

Antonio De Poli

«È stata un’edizione straordinaria - ha detto Antonio De Poli - che ogni anno cresce e coinvolge sempre più realtà produttive del nostro territorio. Ringrazio la Provincia di Padova per questa iniziativa che ha portato in Prato della Valle uno scrigno di tesori della gastronomia. Sapori d’Autunno sancisce la comunanza di intenti di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione: le aziende, le istituzioni, le associazioni, le parti sociali e produttive. Il nostro impegno è rivolto anche a rendere note le caratteristiche nutrizionali e di salubrità dei prodotti e questa iniziativa ha anche il merito di divulgare l’educazione alimentare e la cultura per il cibo, la tutela dell’ambiente e l’attenzione per la salute. La tavola rotonda conclusiva ha fatto emergere problemi e criticità significative per un comparto al quale riconosciamo un valore assoluto. Per questo il nostro impegno come Governo sarà davvero energico».

Agricoltura

Critica la situazione espressa dal presidente Trivellato della CIA, che ha evidenziato come gli agricoltori abbiano continuato a lavorate nonostante la pandemia con una crescita dei costi a livelli insopportabili. Ha acceso l’attenzione sul problema dei mutui, sui quali è necessario chiedere la sospensione per le aziende agricole e sul “decreto siccità” per il quale è urgente che le risorse vengano sbloccate il prima possibile. Anche il presidente Barbetta di Confagricoltura ha lanciato un grido d’allarme sul problema della siccità: «Quest’anno ci sono stati 130 giorni di “non pioggia” e il prodotto, oltre ad essere stato scarso, era ricco di tossine. Quest’anno l’Italia ha prodotto solo il 41% del mais nazionale. Il Veneto raccoglie solo il 5% di acqua piovana e il 95% va al mare. Dobbiamo trattenerne un quantitativo maggiore con gli invasi e le dighe, perché senza l’acqua l’agricoltura non avrà futuro». Conclude Antonella Ricci: «L’anno scorso abbiamo avuto in Italia 317 focolai di influenza aviaria, di questi, 250 in Veneto e 40 nella provincia di Padova, parliamo di 120 milioni di danni diretti per quanto riguarda il Veneto e parte della Lombardia. Lo scorso anno sono stati 47milioni i volatili abbattuti in Europa a fronte di 2400 focolai in tutta Europa perché non è solo un problema italiano. Sono stati danni davvero giganteschi per la produzione. Il Veneto è una delle zone più densamente popolate per gli allevamenti agricoli d’Europa. Qui c’è competenza, esperienza, tradizione nell’allevamento avicolo che è unica a livello nazionale, ma se si vuole continuare a farlo, bisogna creare delle condizioni che assicurino alle aziende avicole maggiori garanzie, tutele e soluzioni».

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