Una coperta di due chilometri per raggiungere il Santo: il sogno condiviso di Casa Santa Chiara
L’iniziativa lanciata dall’hospice gestito a Padova dalle suore Elisabettine per sensibilizzare sul tema delle cure palliative e della dignità dell’ultimo tratto della vita
Due chilometri: la distanza che separa Casa Santa Chiara e la Basilica del Santo. Circa tremila passi per raggiungere un sogno: quello di arrivare a collegare con una grande coperta colorata la strada che separa l’hospice gestito dalle suore Elisabettine e il luogo che rappresenta il “cuore” della fede antoniana nel mondo. Mattonella dopo mattonella, il “pallio” – lanciato attraverso il passaparola dagli operatori di Casa Santa Chiara e dai familiari degli ospiti – ha già superato i cento metri: tanti i padovani (e non solo), che hanno scelto di dare il loro contributo realizzando all’uncinetto, a ferri o con la stoffa, un pezzetto di coperta di 20 cm x 20 cm.
L'obiettivo
L’obiettivo dell’iniziativa, che non è collegata a una raccolta fondi, è quello di sensibilizzare la cittadinanza sul tema del valore delle cure palliative e sulla necessità di potenziare i servizi di accompagnamento ai malati in fase terminale: «Per noi – spiega la direttrice della struttura Anna Odorizzi – la coperta, pallium in latino, è come un mantello che avvolge, protegge e riscalda chi sta vivendo l’ultimo tratto della vita. Qui in Casa Santa Chiara il nostro sforzo è teso ad aiutarli a vivere con dignità, in un clima familiare, delicato e rispettoso». Ecco che il “tam tam” per invitare a realizzare le mattonelle per realizzare la coperta diventa occasione per affrontare il tema dell’accompagnamento alla morte, troppo spesso tabù nella società contemporanea.
La storia
Nata negli anni Novanta dalle suore Elisabettine come struttura dedicata all’accoglienza dei malati di AIDS, dal 2006 è stata aperta una parte hospice. Dal mese di marzo 2021 la comunità alloggio per pazienti affetti AIDS è stata chiusa; ad oggi Casa Santa Chiara è esclusivamente hospice. In quindici anni sono oltre 1500 i malati accolti nella struttura: persone di tutte le età, storie segnate dal dolore, volti a volte incrociati anche solo per pochi giorni o poche ore, perché nella struttura i pazienti vengono inseriti – sulla base della graduatoria stilata dall’Ulss 6 Euganea – seguendo le indicazioni della Regione Veneto. Vissuti che suor Lia Ragagnin, da circa 10 anni all’interno della struttura, porta nel cuore e che ripercorre tratteggiando con delicatezza le storie di giovani strappati alla vita prima del tempo, di badanti dell’Est Europa che sognavano di tornare a casa e hanno finito i loro giorni a Casa Santa Chiara, di padri di famiglia che hanno affrontato l’ultimo tratto della vita con consapevolezza e affidamento nella fede, di matrimoni celebrati al capezzale.
La struttura
Nella struttura, che dispone di dieci posti letto, si respira un clima familiare e anche gli ambienti assomigliano più a quelli di una casa privata che agli spazi di un ospedale: qui operano 2 medici palliativisti, una psicologa, infermieri e operatori sanitari oltre al personale addetto alla cucina, per un totale di 23 persone. Anche durante tutta l’emergenza Covid – nel rispetto dei protocolli sanitari – la scelta è stata quella di mantenere sempre aperta la struttura ai familiari (fatto salvo un breve periodo in cui si erano registrati due casi di positività), l’assenza dei volontari si fa sentire.
Santo
Se l’obiettivo finale è quello di arrivare a “coprire” il percorso fino alla Basilica del Santo, già il prossimo 11 novembre, data in cui si festeggia San Martino – santo patrono delle cure palliative – e Giornata Nazionale delle Cure Palliative, è in programma un momento simbolico di grande valore, con il “pallio” che cingerà le mura della struttura, sita in via San Giovanni di Verdara, mentre il 22 maggio 2022 – anniversario di apertura della Casa – la coperta coprirà il tratto fra Casa Santa Chiara e la vicina Casa Madre della congregazione. Chiunque può contribuire al “pallio di Casa Santa Chiara” realizzando una o più mattonelle, a tinta unita o in lana colorata, usando la propria fantasia. Per maggiori info: https://www.casasantachiara.org/