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Dal balletto per i sanitari all'ammissione all'Accademia del Teatro alla Scala: la storia del 15enne Alessio

Alessio Alfonsi era stato costretto a saltare l’audizione per l’ammissione alla Bol'šoj il 22 febbraio in quanto in isolamento dato che la mamma Alessandra Luchin, operatrice sociosanitaria, lavora all'ospedale di Schiavonia, dove l'emergenza Covid-19 ha avuto inizio

Da Monselice a Milano, dopo un provino saltato a inizio emergenza Covid-19 per la Bol'šoj, la più prestigiosa scuola di danza al mondo, e dopo un balletto registrato nel soggiorno di casa in pieno lockdown per ringraziare mamma Alessandra Luchin, operatrice sociosanitaria, e tutto il personale dell’Ospedale “Madre Teresa” di Schiavonia. Alessio Alfonsi, 15 anni, ce l’ha fatta: ha superato il test fisico-tecnico-attitudinale e l’esame medico per l’ammissione alla Accademia Teatro alla Scala di Milano. Corona così il sogno di studiare danza classica, interrotto quel 21 febbraio dell’anno scorso quando proprio a Schiavonia vennero diagnosticati i primi due casi di contagio da Covid-19 del Veneto.

Audizione

«Non ero in servizio quel giorno - racconta mamma Alessandra, oggi vaccinata come Alessio e l’altra figlia di 12 anni - ma ero stata a contatto con i pazienti positivi nelle ore precedenti, quindi per me e i miei familiari è scattato immediatamente l’isolamento domiciliare, in attesa del tampone». Per la famiglia Alfonsi è un cambio di programma difficile da accettare: il giorno seguente, 22 febbraio, Alessio avrebbe dovuto tenere a Padova l’audizione per l’ammissione alla Bol'šoj. La delusione è grande, amara, ma il ragazzo non si perde d’animo. Durante il lockdown mette a punto una coreografia per gli operatori sanitari di Schiavonia che ripercorre idealmente i diversi momenti dell’emergenza Covid-19: la vita prima della pandemia, lo sforzo dei sanitari, il ritorno alla normalità quando tutto sarà finito.

Ballerino Alessio 2-2

Video-omaggio

Alessio prova i passi che ha ideato in casa, e registra un video-omaggio da mostrare alla mamma (disponibile a questo link). «Quel giorno sono tornata da lavoro sfinita - prosegue Alessandra - con tanta voglia di sfogare la fatica e il dolore accumulati in una giornata di assistenza ai pazienti positivi. Alessio mi ha subito mostrato il video con la sua esibizione. Che sorpresa! Mi ha detto: "Vorrei che tutti quanti capissero quello che state facendo". È stato il suo modo di reagire alla sofferenza mia e dei miei colleghi, con i quali ho immediatamente condiviso il video». Dopo undici anni di danza classica, contemporanea e moderna - l’ultimo dei quali all’Accademia della Danza di Rovigo, diretta dall’insegnante Chiara Lamolinara - Alessio potrà ora studiare e perfezionarsi in una delle accademie più importanti d’Italia. Il sogno, per lui, continua. Con un pensiero sempre rivolto a mamma Alessandra, alla passione per la danza che lei gli ha trasmesso, e alla forza di volontà che li ha uniti nel momento più duro della vita.

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