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social Madonna Pellegrina / Piazzale Santa Croce, 21

Migliori enotecari d’Italia 2022: tra i vincitori anche il padovano Filippo Carraretto

Da Padova, passando per la Champagne, poi Montalcino e infine l’incoronazione Borgo Pallavicini Mori a Roma, il giovane Filippo Carraretto rappresenta la terza generazione dell’Enoteca La Mia Cantina in piazzale Santa Croce, 21 a Padova. Oltre al riconoscimento nella categoria bottiglieria, si è aggiudicato il titolo miglior enotecario Under 30

Miglior enotecario d’Italia, fa un certo effetto ma, ancora una volta, a portare alta la bandiera dell’eccellenza è un padovano. Stavolta l’onore è tutto di Filippo Carraretto, 25enne, che si aggiudica il premio nella categoria bottiglieria e il titolo di miglior enotecario under 30.

«Un vero astro nascente»

Se un riconoscimento è dovuto alla giovane età, l’altro è il frutto di molto studio e dell’immancabile passione. Fondata dal nonno, l’enoteca La Mia Cantina è passata in gestione allo zio e ai genitori e, ora, Filippo rappresenta la terza generazione, il futuro. Un futuro pieno di luce tanto che il Presidente di AEPI (Associazione degli Enotecari Professionisti) Francesco Bonfio lo definisce «Un vero astro nascente, tanto giovane quanto talentuoso e con un luminoso futuro davanti».

Aiutarsi a vicenda

Di certo nella serata della premiazione di lunedì 20 giugno, a Borgo Pallavicini Mori a Roma, l’emozione non è mancata: «È un premio un po’ inaspettato - confida Filippo -, perché soprattutto quando ho avuto accesso alla finale e ho visto i finalisti, conoscendoli per la prima volta, ho subito capito che il livello era davvero alto. Tutti professionisti e soprattutto io ero il più giovane, e sotto alcuni punti di vista anche quello con meno esperienza. Quello che ho apprezzato molto è il presidente Francesco Bonfio che ha avuto l’idea geniale di omaggiare i sei finalisti con due stage: tre giorni in Champagne e tre giorni a Montalcino. Questo ci ha permesso di creare gruppo, nonostante fossimo comunque in un concorso, ma tra noi non c’è mai stata la sfida a chi ne sapeva di più, ma piuttosto un aiutarsi a vicenda, scambiandoci nozioni e arricchendoci l’un l’altro. Mi è piaciuta questa chimica, questa amicizia che si è creata tra noi».

Perché partecipare

«Volevo innanzitutto mettermi alla prova, volevo capire di che pasta sono fatto – continua Filippo - e questo premio mi rende orgoglioso del percorso che sto facendo. Una esperienza unica, che mi ha fatto acquisire nuove conoscenze e capire che sono sulla giusta strada».

Fare squadra

«Per Padova poi è un modo per mettere in luce anche le realtà delle enoteche, una realtà fatta di eccellenza, di vini di qualità. Spero che sempre più persone si innamorino del bere bene e che vengano in enoteca a scoprire quante meraviglie ci possono essere. Ad ogni modo sono felicissimo del percorso che ho fatto, ma resto dell’opinione che la vittoria più grande sia stata appunto il gruppo, l’amicizia e far squadra. Team, teammate, sono parole non sempre familiari, ma dobbiamo abituarci a fare squadra soprattutto con i nostri vicini, con i colleghi. Ecco, questo è stato il premio più bello».

Puntare i riflettori su questa professione

«Siamo orgogliosi di aver premiato le competenze, le conoscenze e le capacità di questi professionisti. Questo non è stato solamente un concorso, ma anche un momento di incontro per l’intera categoria, un momento di formazione e miglioramento - afferma Francesco Bonfio, Presidente di AEPI -. Il nostro obiettivo era riuscire a puntare i riflettori su questa professione, centrale nel mondo del vino e dei distillati per la sua particolare vicinanza al consumatore. Una vicinanza che abbiamo voluto celebrare attraverso le varie prove a cui gli enotecari professionisti sono stati sottoposti in questi mesi. Luca e Filippo, sono bandiera di questo mestiere per le loro competenze e per il loro saper confrontarsi con il cliente, per la loro capacità di interfacciarsi con i produttori dando precedenza alla cura del dettaglio e all’ascolto».

I premiati

A spuntarla tra i sei finalisti e ad aggiudicarsi il titolo di miglior enotecario d’Italia sono stati Luca Sarais (categoria enoteche con mescita) e il padovano Filippo Carraretto (bottiglierie) superando man mano le varie sfide pensate per testare le loro capacità. Sotto l’egida del Consorzio della Valpolicella è stato premiato come miglior enotecario d’Italia all’estero Daniele Leopardi, dell’Enoteca Tentazioni situata a Parigi: «Ci complimentiamo tutti con Leopardi che opera a Parigi, dove sei in cima al mondo con gli onori e gli oneri che ne derivano – continua Bonfio –. Parigi è da sempre uno zoccolo duro per il consumo dei vini francesi; sapere di avere un professionista capace di rappresentare così bene l’Italia e i suoi vini all’estero ci fa sicuramente onore».

Il padovano Filippo Carraretto, un altro premio

Filippo Carraretto dell’enoteca La Mia Cantina di Padova è stato premiato anche come miglior enotecario Under 30, con il Consorzio Chianti Classico promotore del premio: «Un vero astro nascente, tanto giovane quanto talentuoso e con un luminoso futuro davanti – spiega Francesco Bonfio – Non possiamo che ringraziare il Consorzio del Chianti Classico per averci permesso di premiare Filippo per le capacità che ha saputo dimostrare durante tutto il percorso».

Prove, competizioni e formazione

Non solo prove e competizioni hanno contrassegnato il Concorso miglior enotecario d’Italia ma anche momenti di alta formazione possibili grazie alla partnership con il Comité Champagne e il Consorzio del vino Brunello di Montalcino. Uno degli obiettivi del concorso, infatti, è stata la creazione di occasioni di unione e contaminazione tra le svariate competenze proprie degli enotecari in concorso. «Incontrarsi e permettere a dei professionisti del settore di confrontarsi su temi come l’attività di consulenza, il contatto con il consumatore, le conoscenze tecniche riguardanti le etichette, le basi culturali per valorizzare il prodotto, lo spessore umano fondamentale per questa figura sono stati la vera chiave vincente per questo concorso. Esserne parte come presidente di giuria insieme ai miei colleghi: Chiara Giovoni, comunicatrice, Leila Salimbeni, giornalista, Cristian Deflorian di Pasta Felicetti e il sommelier professionista Giuseppe Vaccarini è stato un grande onore» spiega Stefano Caffarri.

Dettagli

Fondamentale anche la collaborazione con i Consorzi che hanno deciso di aderire e diventare sponsor della competizione: Consorzio Tutela Vini dei Colli Orientali del Friuli Ramandolo, Consorzio Vini DOC delle Venezie, Consorzio Vini Alto Adige, Consorzio Vino Chianti Classico, Consorzio di Tutela Vini Cirò e Melissa, Consorzio Vino Toscana, Consorzio di Tutela Vini del Trentino, Consorzio Tutela Vini Colli Euganei, Consorzio Tutela Vini Valpolicella, Enoteca Regionale del Barolo.

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