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I "padovani" Crisanti e Viola sul podio dei virologi influencer. Prima di loro solo Matteo Bassetti

Lo rivela un sondaggio a risposta multipla realizzato dall'agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co., che ha dato vita all'Osservatorio della Comunicazione sulla Pandemia

Ormai sono vere e proprie star della tv, ma non solo, i virologi rappresentano anche dei novelli influencer per i giovani under 30. Lo rivela un sondaggio a risposta multipla realizzato dall'agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co., che ha dato vita all'Osservatorio della Comunicazione sulla Pandemia, secondo il quale tra i più apprezzati dai ragazzi svetta Matteo Bassetti del San Martino di Genova col 61% delle preferenze, seguito da Andrea Crisanti dell'Università di Padova (49%), poi Antonella Viola sempre dell'Università di Padova (47%), Massimo Galli del Sacco di Milano (44%), Fabrizio Pregliasco del Pio Albergo Trivulzio di Milano (41%), il consigliere del Ministero della Salute Walter Ricciardi (35%) e Maria Rita Gismondo del Sacco di Milano(27%). Crisanti e Viola sono stati "adottati" da Padova, ma il primo è romano mentre Viola è di Taranto.

No Vax

Sempre secondo lo studio, risulta purtroppo che appena il 20% dei giovani che stanno più di tre ore al giorno sui social vuole vaccinarsi. Si tratta sicuramente di un passo avanti, se si pensa che in una precedente ricerca erano solo il 14% (https://www.orizzontescuola.it/vaccino-covid-giovani-a-favore-solo-il-14-non-vuole-farlo-sondaggio/), tuttavia ancora permane molta diffidenza da parte degli under 30 nei confronti della vaccinazione. Samantha Vitali, psicologa, psicoterapeuta collaboratrice Lidap (Lega Italiana d'Attacchi di Panico) e docente al Maps di Milano, cerca di dare una spiegazione sociologica: «Sul fronte figli adolescenti, la questione assume nuove sembianze, ovvero l'essere o meno pro o no vax entra nel dibattito di individuazione-separazione dai genitori, per cui "fare sempre il contrario di quanto detto" diviene necessità urgente e solitamente utile per la crescita, ma alquanto controproducente in casi come questo».

I più giovani e i social

Lo studio, realizzato su un campione di 450 under 30 italiani di ambo i sessi, ha analizzato anche altre informazioni sempre relative ai nostri giovani. In primis, è stato chiesto ai ragazzi dove apprendessero notizie sulla pandemia: dalle interviste a risposta multipla sono emersi al primo posto, naturalmente, i social network (84% dei casi), seguiti dalla televisione (37%), dai siti d'informazione (31%), dal passaparola (27%) e dalla radio (24%). Per quel che riguarda le persone da cui ne hanno sentito e continuano a sentirne parlare, il 71% indica gli amici, il 69% gli influencer, il 68% i genitori, il 62% i cantanti più amati, il 55% gli insegnanti, il 52% i telegiornali, il 44% i calciatori, il 42% i parenti e il 30% i medici. Alla domanda "quanto tempo passi sui social network?", il 66% ha dichiarato tre ore, il 62% più di tre ore, il 51% almeno due ore, il 27% ha detto di essere sempre collegato quando è sveglio mentre il 2% ha ammesso di essere connesso addirittura h 24. Ma chi influenza di più i nostri giovani oggi? Scontato il primo posto, con i tanto amati idoli social al 75%; poi ci sono gli amici (63%), i genitori si difendono al 48%, poi i medici (39%) e infine i politici, che ottengono un tutto sommato lusinghiero 9%. In quanto alle motivazioni per la vaccinazione, rimane al top l'idea che sia l'unico modo per battere la pandemia (78%), seguita dall'ammissione che sia la sola via per tornare a frequentare luoghi e locali in cui altrimenti non si potrebbe accedere (59%); resiste anche la volontà di salvaguardare i propri cari (36%).

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