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Martedì, 23 Aprile 2024
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Nel Padovano un'azienda su cinque è rosa: da Arianna a Sandy, artigiane che vincono la crisi

Sono tante le opportunità aperte dal bando della Regione Veneto dedicato all’imprenditoria femminile, che destina 1,5 milioni di euro per sostenere le imprese rosa che operano nei settori dell’artigianato, dell’industria, del commercio e dei servizi, con l’obiettivo di rafforzare e arricchire il tessuto imprenditoriale veneto

Da Arianna, che presto aprirà un salone di parrucchiera tutto suo, a Sandy, che coglierà l’occasione per investire sull’e-commerce e vendere online i suoi prodotti di alta pasticceria. Giovani imprenditrici e artigiane padovane che, in un momento tanto difficile, si mettono in gioco, scommettono sulla crescita della propria attività e sull’innovazione, trasmettendo un segnale positivo di fiducia.

Cna Padova

Sono tante le opportunità aperte dal bando della Regione Veneto dedicato all’imprenditoria femminile, che destina 1,5 milioni di euro per sostenere le imprese rosa che operano nei settori dell’artigianato, dell’industria, del commercio e dei servizi, con l’obiettivo di rafforzare e arricchire il tessuto imprenditoriale veneto. Un bando che concede contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchinari, hardware e software, attrezzature, arredi, opere edili e impiantistiche, brevetti e licenze, fino ad un massimo del 40% della spesa sostenuta. Cna Padova, in una provincia in cui sono presenti oltre 17.600 imprese con titolare donna (un’impresa attiva su cinque), si è impegnata nelle ultime settimane per seguire  un gran numero di domande di adesione al bando, chiusosi il 24 febbraio, mettendo a disposizione le proprie risorse per supportare le imprenditrici associate. Spiega Gian Carla Tasso, presidente della categoria benessere di CNA Padova e membro del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio padovana: «Nello scenario attuale, difficile per tutti, le imprese femminili soffrono in modo particolare. In questo senso il bando regionale rappresenta una grande opportunità e un supporto per le donne, soprattutto per tutte coloro che vogliono mettersi in gioco e sviluppare un’idea innovativa. Non solo, quindi, per chi vuole rinnovare i propri locali o semplicemente acquistare macchinari, ma soprattutto per chi decide di cogliere la sfida della digitalizzazione, o introdurre innovazioni che vanno nella direzione della sostenibilità ambientale».

Arianna

Anche Arianna Simioni, giovane parrucchiera di 27 anni, ha deciso di aderire al bando regionale. Dopo 9 anni come dipendente presso un salone vuole finalmente cogliere l’opportunità di aprire un’attività tutta sua a S. Giorgio in Bosco, dove poter mettere a frutto la sua creatività. Un progetto che coltivava da tempo e che ora, dopo aver ottenuto a dicembre l’abilitazione di acconciatore, è pronta a vedere realizzato. «Mi sto preparando per aprire il nuovo negozio ai primi di maggio» spiega Arianna. «Tutti mi dicono che il momento non è dei migliori, ma sembra che ogni volta ci sia un motivo valido per non aprire. Quello che mi spinge è il desiderio di indipendenza, la voglia di cercare una mia strada personale. Essere liberi in questo mestiere, che è molto creativo, per me è fondamentale. Il finanziamento regionale potrebbe essere un aiuto in più per coprire le spese degli arredi del nuovo salone».

Sandy

Sandy Astrali, 33 anni, da diversi anni partecipa con successo a concorsi e competizioni in cui si sfidano i migliori pasticceri e cioccolatieri italiani. Dal 2017 è titolare di una pasticceria caffetteria a San Martino di Lupari. Un’attività che sin dall’inizio ha puntato ad offrire prodotti classici ma anche innovativi, a sperimentare con gusti nuovi. Già premiata nel 2019 da CNA Padova come migliore giovane imprenditrice, per lei il prossimo passo è la sfida del digitale. «Aver aperto un laboratorio e un’attività mia è stato un modo per esprimermi liberamente» racconta Sandy. «Per me il bando regionale è un’opportunità per stare al passo coi tempi, un input in più per avere un sostegno che mi permetta di evolvermi. La mia intenzione è quella di investire per potenziare la vendita online, creando una piattaforma di e-commerce. Ma sto valutando anche altri ambiti di crescita».

Imprese femminili nel Padovano

In base alle elaborazioni dell’Ufficio Studi CNA Padova su dati della CCIAA provinciale, alla fine del 2020 nel Padovano una impresa attiva su cinque è condotta da donne: sono oltre 17.600 le imprese individuali con titolare donna o società in cui la maggior parte della compagine è femminile, che danno lavoro a circa 50 mila addetti. Una quota in linea con la media regionale e con le altre province venete, con l'unica eccezione della provincia di Rovigo in cui la proporzione sale a circa 1 impresa femminile su 4. I settori a maggiore "vocazione" femminile sono il commercio, (circa 4.600 attività, in grandissima parte al dettaglio, prevalentemente nell'abbigliamento, nei tabacchi, e nell'ambulante in genere), mentre nei servizi alla persona quasi 6 imprese su 10 sono guidate da donne: sono infatti poco meno di 1.700 i saloni di parrucchiera ed i servizi di trattamenti estetici. Quasi il 30% del totale delle imprese padovane nella ristorazione sono guidate da donne, 565 tra pasticcerie, gelaterie, ristoranti e pizzerie e circa 700 bar e caffetterie. Elevata è anche l'incidenza nei servizi di supporto alle imprese (28%), in particolare nei servizi di pulizia. Molto consistente anche la presenza delle donne nell’agricoltura, (circa 2.800 imprese, il 24% del totale). Anche per le imprese femminili il 2020 è stato un anno complicato, con una riduzione di attività di circa un punto percentuale, che si traduce in circa 150 attività in meno. Non tutte le attività, però, stanno soffrendo allo stesso modo: anzi, tutto il comparto dei servizi "al femminile", sia quelli più tradizionali (estetica, benessere, servizi alle imprese) che quelli professionali (comunicazione, finanza, immobiliare, studi professionali) sono stabili o in crescita, mentre i contraccolpi si stanno già facendo sentire nella ristorazione, nel commercio e nelle attività agricole, con perdite che anche se non elevate in termini assoluti stanno facendo suonare il campanello d'allarme su quello che potrebbe il prossimo futuro con il perdurare della crisi economica.

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