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Ukraine Kids: dall’orrore della guerra alla bellezza dei Colli Euganei, mamme e bambini a casa Marina

Un piccolo gruppo di bambini e mamme ucraine sono stati in visita a Casa Marina e al Museo dei Colli Euganei grazie ad un progetto dell’associazione Ukraine Kids

Sono arrivati al Parco Regionale dei Colli Euganei martedì 20 settembre, il gruppo di bambini e mamme ucraine che l’associazione Ukraine Kids di Ospedaletto Euganeo ha portato in Italia sottraendoli, per una quindicina di giorni, dalle bombe e dai missili dei carri armati e degli aerei russi. Ripartiranno domenica. Vengono da Kiev, da Mariupol, la Charkiv: dalle zone più massacrate dalla guerra. “A Mariupol - spiegano – non è rimasto quasi niente, il cibo quando non è distribuito dalle associazioni umanitarie viene preso dai supermercati bombardati e cotto, su fuochi, improvvisati. Per l’acqua si sta in fila per ore, spesso dal mattino per ricevere le propria piccola scorta solo a sera”. La paura è quella che risponde alle sirene, per qualche giovane mamma un futuro migliore inizierà solo quando gli allarmi taceranno, quando uscire dal bunker non costituirà più un pericolo per la vita. Mamme che hanno già perso il marito e che nei loro figli hanno il bene più alto. All’economia post bellica non ci pensano, a ricostruire nemmeno, i pensieri sono ancora occupati da bisogni primari: alle forme del sopravvivere! 

Momenti di vita senza la guerra

«Il progetto – spiega Maria Luisa Zennato, presidente dell’associazione Ukraine Kids  – è proprio quello di permettere a queste persone di riprendere fiato, di vivere con i loro bambini dei momenti distensivi, di gioco, di formazione. Momenti di vita senza la guerra. Da quasi una decina d’anni ci occupiamo delle realtà più bisognose, come gli internat di Chernihiv o Pryluky, siamo in contatto con l’ospedale di Kiew, attraverso il suo direttore Vladimir Zhovnir, dotato del reparto pediatrico più grande dell’Ucraina e con l’Istituto Salesiano di Leopoli che si occupa di ragazzi che vivono in condizioni di disagio. Cerchiamo di dare sostegno e formazione, organizzando corsi scolastici e cure. Anche per questo gruppo di persone, ospitate per i 15 giorni di soggiorno in Italia dalla Comunità Missionaria Villaregia di Porto Viro, oltre ad una serie di attività formative e di visitazione tra Chioggia e il Delta del Po, sono stati organizzati degli screening, grazie al dottor Sergio Bosa di MediClinc a Pozzonovo – per i ragazzi che presentano patologie e disfunzioni. Insomma questo progetto è da intendere come un momento di cura a persone chi vivono un’esistenza difficile, aggravata dalla guerra».

L’incontro

E la cura offerta dal Parco Regionale dei Colli Euganei è stata quella di poter godere di una bellissima giornata di sole settembrino tra il verde di Casa Marina, dove le guide hanno predisposto una piccola escursione tra le essenze botaniche presenti e un piccolo corso di pittura tenuto dall’illustratore Mauro Visentin, e le sale del Museo dei Colli Euganei, di Galzignano Terme, dove i bambini ucraini con le loro madri hanno potuto conoscere i tanti paesaggi dei Colli, un po’ della loro storia e la fauna che li popolano, facendo merenda con i prodotti preparati dall’Azienda Sovite.

Conoscenza e cura

«Riconosco il merito di queste iniziative – ha commentato il presidente dell’ente Parco, Riccardo Masin – e per questo ci siamo resi disponibili ad organizzare qui una giornata del loro soggiorno. In linea con le scelte di sostegno che ispirano l’associazione abbiamo cercato di dare una proposta di cura, grazie al nostro rigoglioso e distensivo paesaggio, e una proposta formativa legata alla conoscenza di questo territorio attraverso il Museo. E’ importante che le istituzioni continuino a collaborare con le associazioni soprattutto quando i contenuti sono di carattere sociale o, come in questo caso, umanitario. La guerra in Ucraina è una tragedia, dare aiuto ad un popolo che soffre è un impegno che sentiamo anche nostro».

Momenti importanti

Alla giornata si è unita anche il consigliere regionale Elisa Venturini, sempre sensibile alle iniziative umanitarie: «Il Parco – è stato il suo commento - ha risposto all’orrore della guerra con la terapia del bello, con la sensibilità delle nostre comunità rivolta a chi soffre e a chi si trova in difficoltà. Ho ascoltato con turbamento le testimonianze di queste giovani madri, difficile rimanere estranei a tanta violenza subita e al senso di sradicamento che vivono con l’assedio del loro paese, la distruzione portata sulle loro case, alla perdita di affetti e delle certezze che servono per condurre una vita degna di essere vissuta. Questi momenti sono importanti per loro, per uscire anche solo per pochi giorni dallo spettro della guerra, ma anche per noi, per riflettere e cercare di portare tutto l’aiuto che è necessario». 

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