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A Padova sfila il Pride: si respira contemporaneità, c'è voglia di lottare per i diritti e per la libertà

Non sono mancate quindi le polemiche per quello che in questi giorni si è visto in America, ma tornando nella nostra Regione ancora non si smorzano le proteste verso l’assessora Donnazan e il caso Cloe.Non solo, il Pride è una manifestazione che va a toccare vari temi tra cui gli anziani, i più deboli, gli emarginati, ed è per loro, per tutti/e/u/* che si chiede rispetto, dignità, diritti

Si respira contemporaneità per le vie di Padova che anche in una torrida domenica di inizio luglio risponde scendendo in piazza ancora una volta per affermare che ci vogliono diritti per tutti.

È il Padova Pride, la famosa parata, partita da piazza Garibaldi alle 15.50 e che ha visto la partecipazione di ben 10mila persone. Ognuno manifesta per un orgoglio personale, rivendicando il diritto di amare chi vuole e sottolineando come il corpo è solo di se stessi e nessuno ha il diritto di poter decidere se è giusto o no praticare, ad esempio, l’aborto. Non sono mancate quindi le polemiche per quello che in questi giorni si è visto in America, ma tornando nella nostra Regione ancora non si smorzano le proteste verso l’assessora Donnazan e il caso Cloe.

Non solo, il Pride è una manifestazione che va a toccare vari temi tra cui gli anziani, i più deboli, gli emarginati, ed è per loro, per tutti/e/o che si chiede rispetto, dignità, diritti.

La felicità di tutti/e/u/*

Durante la parata, che da Piazza Garibaldi passava per la città per arrivare poi in Prato della Valle, sembra di stare nel 3000 ma siamo nel 2022. Gente felice, che si rispetta, che balla, il tutto è talmente coinvolgente che dalle finestre escono le persone e felici si godono, come possono anche da casa, la manifestazione.

La giunta Giorgani

Una festa della città di Padova, dove non sono mancati i rappresentanti della nuova giunta Giordani. Prima fra tutte Margherita Colonnello (assessora al sociale; integrazione e inclusione sociale; partecipazione; diritto allo studio; politiche del lavoro e dell’occupazione; politiche di genere e pari opportunità; contrasto alla violenza di genere) che augura «buon Pride a tutte, tutti e tutto e mi raccomando la lotta deve continuare nel modo che abbiamo sempre fatto: in modo pacifico, colorato, ma molto determinato».

Zan non si risparmia

Immancabile Alessandro Zan che non ha voluto risparmiarsi: «Sono orgoglioso di essere nella mia città, con tanta gente che ha risposto in maniera democratica, questo è il Pride: una risposta democratica. Quello che sta accadendo in tutto il mondo a partire dalla corte suprema americana che ha smantellato un diritto come il diritto dell’aborto tornando indietro di 50 anni, ci ha fatto capire che esiste una destra che si sta organizzando in tutto il mondo per smantellare i diritti. È questo l’obiettivo della destra suprematista che va da Trump fino ad Orbán, a Putin, a Salvini, alla Meloni è quello di costruire un clima d’odio e distruggere i diritti che sono previsti dalla nostra costituzione. Perché? L’obiettivo è quello di renderci più deboli più precari. Perché loro hanno così paura dei diritti? Perché i diritti sostanziano la nostra cittadinanza, senza diritti le persone sono costrette ad una lotta per la sopravvivenza, com’è accaduto a Cloe bianco che stata emarginata, isolata ,dimensionata grazie ad una transfobia di Stato.

E questa responsabilità viene anche dall’assessora Elena Donnazan, assessora all’istruzione e alle pari opportunità che ancora è al suo posto e questo è vergognoso. Una che si dichiara orgogliosamente fascista e canta faccetta nera alla radio, è ancora l’assessore alle pari opportunità della nostra Regione.

Padova Pride 2022

Quando una persona viene messa nella condizione per la lotta della propria sopravvivenza perché esclusa, emarginata e discriminata non ha tempo per la comunità, non ha tempo per la società perché deve badare alla propria sopravvivenza; è questo quello che vogliono costruire: una società dove senza diritti gli uni sono contro gli altri. Ecco perché noi dobbiamo ad una destra organizzata in tutto il mondo rispondere con l’arma che abbiamo: i Price. I Pride sono manifestazioni inclusive pacifiche e democratiche perché i diritti sono strategici per la qualità della nostra democrazia.

Noi dobbiamo lottare per i diritti non solo della comunità LGBT+, ma di tutte le persone che vengono discriminati in questo paese per la loro condizione individuale, ecco perché noi abbiamo ripresentato il DDL Zan e faremo la battaglia fino all’ultimo minuto utile di questa legislatura e se non andrà bene questa volta continueremo questa battaglia, perché quell’applauso al Senato è la dimostrazione che quei senatori non ci rappresentano, non sono rappresentativi di questi colori, di questa democrazia, di questi giovani».

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