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A don Gianni Binotto, al maestro liutaio Lanaro e all'associazione Il Pulcino il Premio Obizzi

La massima onorificenza assegnata dal Comune di Albignasego è andata a un parroco che per mezzo secolo ha guidato la sua comunità, a un artigiano fra gli ultimi eredi di una tradizione artistica antica e a un’associazione nata dall’impegno e dalla passione di un gruppo di genitori che in oltre 25 anni ha dato vita a decine di progetti

Un parroco che per mezzo secolo ha guidato la sua comunità, un artigiano fra gli ultimi eredi di una tradizione artistica antica, un’associazione nata dall’impegno e dalla passione di un gruppo di genitori che in oltre 25 anni ha dato vita a decine di progetti: don Gianni Binotto, il maestro liutaio Umberto Lanaro e l’associazione Il Pulcino sono stati insigniti del Premio Obizzi 2022, la massima onorificenza assegnata dal Comune di Albignasego ai cittadini e alle associazioni che si sono distinte per particolari meriti. La consegna dei premi da parte del Sindaco Filippo Giacinti è avvenuta nel corso di una cerimonia partecipata e carica di emozione che si è svolta nella sala Verdi di Villa Obizzi.

Don Gianni Binotto

Don Gianni Binotto, originario di Brugine, è stato parroco della parrocchia di Santo Stefano a Carpanedo per un tempo record, dal 1971 al 2022. Ordinato sacerdote nel 1961, dopo alcuni anni come coadiutore nelle parrocchie del Duomo di Montagnana e di SamBruson di Dolo, è arrivato a Carpanedo dove per 52 anni è stato protagonista di un’instancabile opera pastorale e sociale profusa per il bene comune, come si legge nelle motivazioni che hanno accompagnato il conferimento dell’onorificenza. Durante la consegna del premio il Sindaco ha colto l’occasione per ripercorrere alcuni aneddoti poco noti relativi al momento dell’arrivo a Carpanedo di don Binotto: in canonica - una struttura fatiscente in cui quando pioveva era necessario munirsi di secchi - trovò solo un tavolo e una sedia e dovette adoperarsi per recuperare un letto di fortuna. Negli anni con l’aiuto dei parrocchiani il sacerdote ha dato impulso a molti interventi, dalla risistemazione del campanile pericolante al nuovo centro parrocchiale, dalla ricostruzione della canonica alla sala riunioni, dalla grande sala polivalente al nuovo centro infanzia fino al restauro della chiesa. “Ma tutta questa sollecitudine - ha aggiunto il Sindaco nel conferire il premio - era per la tua comunità, tutta la tua opera alla fine aveva un unico fine, quello della testimonianza e del servizio”.

Umberto Lanaro

Nato a Carpanedo nel 1930 da una famiglia di 11 fratelli e tuttora residente nel Comune di Albignasego, Umberto Lanaro scopre giovanissimo la passione per il violino grazie a un libro donatogli da un droghiere. Nel 1947 con il fratello fonda una bottega di liuteria in via Zabarella, due anni dopo costruisce il suo primo violino intarsiato e nel 1950 si trasferisce in Argentina in cerca di fortuna: l’attività stenta a decollare così cinque anni dopo si trova costretto a vendere il violino intarsiato per racimolare i soldi necessari a sostenere il viaggio di rientro in patria. Grazie all’incontro con un violoncellista napoletano Lanaro si trasferisce quindi nella città partenopea dove in breve tempo diventa luitaio di riferimento per l’orchestra “Scarlatti”. Nel 1964 il ritorno ad Albignasego, quattro anni dopo il matrimonio con Pasquina Varotto. La sua fama cresce, così come le collaborazioni prestigiose, dall’Orchestra Rai all’Orchestra della Fenice di Venezia. I suoi strumenti vengono esportati in tutto il mondo, una sua opera è esposta anche al museo della musica di Pechino: gli vengono affidati lavori di restauro di strumenti antichi di pregio - fra cui le due viole dell’Arca del Santo - e negli anni ottiene numerosi riconoscimenti fra cui nel 2022 il premio dell’Associazione nazionale liuteria artistica che lo ha definito l’ultimo esponente della liuteria tradizionale artistica del Novecento. “Un artigiano-artista - ha spiegato il Sindaco motivando la consegna del riconoscimento - che non ha mai cessato di cercare la bellezza portando avanti la propria arte con fervida passione e dedizione”.

Il Pulcino

Il premio assegnato alle associazioni è andato a Il Pulcino, realtà nata a Padova nel 1996 dalla volontà di alcuni genitori i cui figli alla nascita erano stati ricoverati nel reparto di terapia intensiva neonatale: ad accomunarli, il desiderio di offrire supporto materiale e psicologico ad altri genitori che si trovavano a vivere la loro stessa difficile esperienza. Si tratta di una delle primissime realtà a livello nazionale dedicate ai nati prematuri e alle loro famiglie. Nel 2009, grazie al supporto dell’allora sindaco di Albignasego Massimiliano Barison, l’associazione trasferisce la sede operativa presso il centro commerciale Ipercity beneficiando per i primi quattro anni di un comodato d’uso gratuito. Nel corso degli anni l’attività dell’associazione si è ampliata: dalla presenza dei volontari per supportare i genitori in reparto agli incontri e servizi a domicilio per genitori di bambini appena dimessi con pedagogiste e psicologhe, dagli interventi psicologici per i genitori agli incontri di formazione, dal supporto normativo per l’accesso alle misure della legge 104 e ai congedi parentali alle consulenze specifiche, dalla formazione dedicata agli operatori scolastici fino al servizio di supporto di percorsi educativi, abilitativi e pedagogici per bambini che soffrono di disabilità motorie a seguito di nascita prematura. Dal 2010 all’associazione si è affiancata l’attività della cooperativa sociale Crescendo, nata con l’obiettivo di erogare servizi specifici per i bambini. “Aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà inizia - ha spiegato il Sindaco Giacinti citando le parole dell’antropologa Margaret Mead - L’associazione Il Pulcino ha fatto dell’amore per la vita la ragione del suo esistere. In fin dei conti essere comunità è proprio questo: prendersi cura dell’altro”.

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