Un indagato per l'attentato alla Veronesi, Comitato: "Un autogol"
Riceviamo e pubblichiamo:
Fa scalpore la piega che hanno preso le indagini sull'incendio alla Veronesi del 12 luglio scorso dove vennero incendiati circa 15 camion per il trasporto dei prodotti del noto mangimificio. La cronaca ci consegnò una pista a seguito della scritta sul muro della proprietà dove era scritto "NO OGM" ecc..ipotesi che già da una nota dell'azoenda fu scartata ovvero che la responsabilità fosse addebitabile al comitato NO OGM.
In quel caldo periodo, non solo per le temperature ma anche per la tensione dei fatti, il sindaco Battistella ebbe a dichiarare pubblicamente che forse i responsabili potevano essere dei vicini. Da subito scattò la querela contro l'improvvido sindaco da parte della persona alla quale il primo cittadino si riferiva.
L' "indagato" residente a pochi passi dal mangimificio è tuttavia, checchè lo si possa usare o additare come "capro espiatorio", è persona molto nota e stimata per l'assiduo impegno civile contro l'illegalità, l'inquinamento ed ogni forma di sopruso che attenga alla tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente. E' infatti anche esponente del Comitato Lasciateci respirare di Ospedaletto ed Este nonchè impegnato politicamente col locale Movimento 5 stelle da sempre vicino a tali tematiche.
Dal canto suo l'"indagato" plaude alla iniziativa del magistrato perchè sicuro della propria estraneità ai fatti ed anzi auspica che finalmente tutte le illazioni, incluse quelle del sindaco, vengano definitivamente scalzate dalla totale inconsistenza.
Si susseguono tuttavia le polemiche che confermano che chi si impegna nel sociale, nei comitati o associazioni ambientaliste che infastidiscono i poteri è maggiormente soggetto a intimidazioni o discriminazioni che tentano di vessarne l'impegno e la dedizione.
M.R.