Jean Dubuffet in mostra a Padova
Fino al 31 ottobre il Giardino della biodiversità di Padova ospita la mostra “Jean Dubuffet. Il teatro del suolo” promossa dall’Università di Padova con il contributo di UniCredit e curata da Nicola Galvan. Trecentoventiquattro pannelli litografici del ciclo Phénomènes che furono presentati nel 1964 per la prima volta al pubblico italiano negli spazi di Palazzo Grassi a Venezia.
Il suolo, la madre terra, il rapporto dell'uomo con l'ambiente sono il filo conduttore dell'allestimento che è inserito nel normale percorso di visita della nuova struttura dell'Orto botanico inaugurata alla fine del 2014.
Sono stata all'inaugurazione della mostra per presentarvela in anteprima ma mi sono dovuta confrontare con l'onnipresente segnaletica di sicurezza: quei cartelli richiesti per legge che indicano le uscite d'emergenza, i servizi, gli estintori. Per quanto ci si sforzi di mascherarli sono sempre lì, avulsi da ogni ricerca progettuale e al centro di ogni foto. Credo siano l'ossessione di ogni progettista.
Mentre cercavo con poco successo di evitarli mi è tornata in mente Renata Codello - Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici di Venezia e Laguna - che a novembre a Palazzo Ducale di Venezia durante la conferenza "Progettare in italia. L'esperienza internazionale: Architetti a confronto: Odile Decq e Grafton Architects - Shelley McNamara" ha avuto un acceso confronto con Odile Decq proprio su questo tema. L'architetto francese le contestava l'assurdità delle norme italiane, ma per Renata Codello il problema è l'approccio dei progettisti che spesso seguono pedissequamente la norma senza provare a forzarla. L'esempio portato è quello dei templi greci le cui regole progettuali erano rigidissime ma che risultano comunque sempre diversi tra loro. Odile Decq con eleganza punk contestava in silenzio.
Io non so se Renata Codello abbia ragione.
So che, a mio parere, l'allestimento è penalizzato da numerose scatole verdi con luce lampeggiante, estintori sulle pareti bianche, allarmi e altri indicatori fatti in serie, in una qualunque fabbrica del mondo, che il visitatore si trova davanti ogni dieci passi.
Rossana Certini dal blog www.arredalamente.com