Malala Yousafzai "candidata ideale" per piazza di San Bortolo
La querelle che è seguita all'annuncio shock del sindaco di Monselice e dell'assessore Tasinato sulla intitolazione di una piazza a Benito Mussolini nella frazione di S. Bortolo, ha visto una unanime condanna motivata da buon senso, coscienza umana e consapevolezza storica dell'Italia degli anni bui del fascismo.
Sui giornali e tra la gente si sono quindi susseguite non solo disagio e comprensibile "orrore" per una ipotesi tanto assurda quanto inappropriata ma pure proposte alternative. Una di queste proviene da persone e da associazioni dallo spiccato indirizzo umanitario e dei Diritti Umani che in Malala Yousafzai hanno ritenuto identificare l'ideale candidata a cui dedicare la Piazza di S. Bortolo. Sono partite quindi una serie di iniziative in tal senso con lettere al Sindaco Lunghi e alle varie testate giornalistiche locali affinchè il nome e la storia intrinseca a Malala Yousafzai fossero accreditate per l'iniziativa in oggetto.
Ricordiamo la storia che ha portato alla ribalta il nome di Malala Yousafzai. All'età di undici anni è diventata celebre per il Blog, da lei curato per la BBC, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne, e la loro occupazione militare del "distretto dello Swat." È stata nominata per l'International Children's Peace Prize, premio assegnato dal "Kids Rights Foundation" per la lotta ai diritti dei giovani ragazzi.Il 9 ottobre 2012 è stata gravemente ferita alla testa e al collo da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola. Ricoverata nell'ospedale militare di Peshawar, è sopravvissuta all'attentato dopo la rimozione chirurgica dei proiettili. L'attentato fu poi rivendicato dai talebani.
Grande esempio di rivendicazione e strenua difesa dei diritti umani e dell'istruzione dei bambini, dopo aver parlato all'ONU lanciando l'appello all'istruzione di tutti i bambini del mondo, essere stata insignita nel 2013 del premio Sacharov "per la libertà di pensiero", e nel 2014 aver ottenuto il Premio Nobel per la pace "per la lotta a favore dei diritti dei giovani e dell'istruzione..." , l'esempio di questa coraggiosa e giovane donna rappresenterebbe un salto di qualità ed una pregevole emancipazione simbolica in una epoca dove modelli ed esempi fasulli, hanno pericolosamente allontanato il senso umano delle giovani generazioni.