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Iva, Etra fa ricorso in commissione tributaria contro l’Agenzia delle Entrate

Richiesta la restituzione di circa 40 milioni di euro. "A maggio avevamo presentato l'istanza - spiega il presidente Levorato - ma non ha fatto seguito nessuna risposta e riteniamo che questo silenzio sia illegittimo. L'imposta non è applicabile sulla tariffa di Igiene Ambientale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Continua l'impegno di Etra per ottenere la restituzione dell'Iva indebitamente versata da parte dell'Agenzia delle Entrate.

RICORSO. Lo scorso 23 maggio Etra ha presentato alla Commissione Tributaria provinciale di Vicenza, competente per territorio, il ricorso contro l'Agenzia delle Entrate, a seguito del silenzio-rifiuto da parte dell'Agenzia all'istanza di restituzione presentata dal gestore oltre un anno fa. "Il 4 maggio 2016 - spiega il presidente di Etra Andrea Levorato - avevamo presentato istanza di rimborso dell'Iva indebitamente versata all'Erario nel periodo di imposta 2006-2015, richiedendone all'Agenzia delle Entrate la restituzione per un totale di circa 40 milioni di euro. All'istanza non ha fatto seguito nessuna risposta e riteniamo che questo silenzio sia illegittimo, in quanto, come ampiamente chiarito attraverso una serie di sentenze della Corte di Cassazione, dalla Corte di Giustizia e dalla Corte Costituzionale, l'Iva non è applicabile sulla tariffa di Igiene Ambientale".

RIMBORSO. "Abbiamo dunque dato mandato al nostro avvocato di presentare ricorso alla Commissione Tributaria, - sottolinea Levorato - chiedendo inoltre che la questione venga trattata in udienza pubblica". In particolare, Etra chiede che la Commissione, previa dichiarazione di illegittimità del silenzio-diniego da parte dell'Agenzia delle Entrate rispetto all'istanza presentata nel maggio 2016, condanni l'Agenzia al rimborso delle somme indebitamente percepite.

CASSAZIONE. "Una strada che abbiamo deciso di intraprendere anche sulla scorta di quanto emerso nel corso del convegno nazionale promosso da Etra lo scorso 5 maggio, un momento di riflessione importante per quanto riguarda la scottante vicenda legata all'Iva nella bolletta dei rifiuti - continua Levorato - In particolare, Francesco Mottola, membro della Commissione Tributaria Emilia Romagna, ha suggerito che le parti, consumatori e gestori, chiedano il rimborso all'Agenzia delle Entrate rivolgendosi proprio alla Commissione tributaria. Alla resistenza in giudizio dell'Agenzia si ricorrerà alla Cassazione che dovrebbe così intervenire con un parere definitivo che metta la parola fine alla questione".

ISTANZE. "In questi giorni continuano ad arrivare, in numeri non importanti, le istanze di restituzione dell'Iva da parte degli utenti. - spiega in una nota Etra - Istanze che però non possono avere seguito. Si ricorda, infatti, che l'Ente gestore è l'unico soggetto legittimato a richiedere il rimborso all'Erario, e ad agire in tutela degli utenti. Azione che Etra ha intrapreso e sta prendendo nelle forme, nei tempi e nei modi opportuni".

CHI INQUINA PAGA. "Che la questione sia importante e all'attenzione anche del Governo, lo dimostra, infine, l'emissione da parte del ministero dell'Ambiente di un Decreto (20 aprile 2017, in GU del 22.05.2017) che stabilisce i criteri per la realizzazione della tariffa. - concludono - Il provvedimento entra nel merito e norma i sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti dagli utenti e i sistemi di gestione della tariffa. Un ulteriore ed importante elemento di chiarezza che permetterà ai gestori di adeguare alla normativa e al principio voluto dall'UE del "chi inquina paga", le proprie politiche tariffarie in modo chiaro e univoco, togliendo ogni spazio di interpretazione all'applicazione o meno dell'Iva sulla tariffa".

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