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Il partigiano Pegoraro compie un secolo di vita: «Bisogna raccontare la verità agli studenti»

Oltre cento persone hanno partecipato all’evento a lui dedicato che si è tenuto all’ex Fornace Carotta

«Bisogna continuare ad incontrare gli studenti nelle scuole per raccontare loro cos’è stata la tragica esperienza del Fascismo e del Nazismo». Parola di Emilio Pegoraro. Oltre cento persone hanno partecipato all’evento a lui dedicato che si è tenuto oggi 19 ottobre all’ex Fornace Carotta di Padova, in occasione dei suoi 100 anni del fondatore della Cia, ex senatore e noto antifascista.

Il partigiano Emilio

«La nostra Costituzione va rispettata – ha aggiunto l’ex Partigiano – così come devono essere sciolte tutte le organizzazioni riconducibili al Fascismo. Vi sono delle norme precise a tal riguardo». Pegoraro ha poi sottolineato l’importanza di perpetuare una grande opera di formazione, in particolare per i giovani, nella direzione della democrazia, pure all’interno delle famiglie. Nella sua lunga carriera Pegoraro ha ricoperto la carica di presidente della Cia provinciale di Padova e del Veneto e componente della Direzione nazionale; per quindici anni è stato presidente nazionale dell’Anp, l’associazione dei pensionati Cia. Deputato dal 1972 al 1976 e Senatore dal 1968 al 1972 e dal 1976 al 1979, è stato promotore di diversi disegni di legge. Ha fattivamente contribuito all’approvazione della normativa che ha disposto l’eliminazione dei livelli, della decima e del quartese, e della numero 203 del 1982, che ha cancellato la mezzadria, regolamentando i nuovi contratti agrari. Oggi è presidente onorario di Cia Padova e di Anp Cia Padova.

Gli "eredi"

«Il nostro compito è portare avanti la sua preziosa eredità» evidenziail direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini. «Siamo debitori ai partigiani – ha detto Floriana Rizzetto, presidente provinciale Anpi Padova – Il suo lascito è vivo e costituisce la base della nostra convivenza civile e degli altissimi valori che informano la nostra Carta Costituzionale». Flavio Zanonato, già sindaco di Padova, ha invece ricordato che: «Pure il mondo degli agricoltori partecipò alla Resistenza, come protezione logistica. Nelle case dei contadini si nascondevano i partigiani». L’assessore del Comune di Padova, Antonio Bressa, infine, ha evidenziato l’instancabile testimonianza di Pegoraro soprattutto a beneficio delle giovani generazioni. Al termine dell’incontro una sua nipote, Laura, ha letto un emozionante ricordo per il nonno; mentre Cia Padova gli ha donato una targa quale segno di riconoscimento per ciò che ha fatto e continua tuttora a fare grazie alla sua forte presenza di spirito.

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